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sabato, Luglio 5, 2025
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Giugliano: la vittima tornava da una visita con la fidanzata alla tomba di Padre Pio. Arrestato l’investitore

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Stava tornando nella casa di Licola dove sarebbe andato a vivere da sposato, il caporale dell’Esercito travolto e ucciso mentre prestava soccorso ad altri automobilisti sulla Circumvallazione esterna di Giugliano, nel tratto di raccordo alla fine dell’Asse mediano. L’investitore, un ventiduenne di Casandrino, è stato arrestato. L’altra notte Salvatore Garofalo, 30 anni, originario di Napoli, ha parcheggiato la propria Smart con a bordo la sua fidanzata, Clara, 26 anni, cassiera in un supermercato, ed è andato a dare una mano, insieme con due carabinieri liberi dal servizio già intenti a regolare il flusso di auto in corsa verso Lago Patria. «Non potevo immaginare – racconta disperata Clara Ferrigni – che non l’avrei rivisto più vivo. Ero stanca, avevamo trascorso la giornata a San Giovanni Rotondo. L’ho pregato di fare presto, ma mi ha detto che i soccorsi non erano ancora arrivati, che era suo dovere intervenire. Da dove mi trovavo non vedevo niente, dopo un po’ ho provato a sollecitarlo ma al cellulare non mi rispondeva. Sono venuti ad avvisarmi due agenti di polizia. Ci saremmo sposati l’anno prossimo». I sanitari hanno tentato inutilmente di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare per il caporale travolto da un auto e catapultato dall’altra parte della carreggiata, ai piedi della statua di una madonnina. L’auto che l’ha travolto aveva prima tamponato una vettura sulla quale viaggiavano alcuni cittadini americani e poi ha preso in pieno Garofalo. L’uomo al volante, un giovane di 22 anni, in stato di ebbrezza, è stato arrestato per omicidio colposo. Nella casa di Licola la coppia, che viveva ancora ognuno a casa propria con i genitori, a Napoli, passava i fine settimana, ed è lì che erano diretti quando è successo l’incidente. Ieri il via vai di amici, colleghi e parenti nella casa paterna in via Canonico Scherillo a Soccavo, dove ci sono i genitori, Maria e Antonio, e la sorella Marianna, e dove è anche arrivato il cordoglio dei vertici dell’Esercito attraverso il maresciallo comandante di Garofalo. Il caporale era autista di mezzi speciali ed era stato anche in missione in Bosnia, Albania, Kosovo e Irak.


TONIA LIMATOLA GIULIO SFERRAGATTA

Il Mattino il 06/09/08

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Salvatore Garofalo era un uomo generoso

«Era una persona di grande generosità e altruismo. Ci aveva raccontato con entusiasmo che aveva comprato casa a Licola e che si sarebbe sposato l’anno prossimo con la sua Clara. Era di grande disponibilità, con tutti. Non si tirava mai indietro». Lo ricorda così il suo diretto superiore, il maresciallo Guglielmo Crisci. Il militare, un volontario in servizo permanente era in servizio presso la caserma Marfelli di corso Malta, a Napoli, agli ordini del generale Franco Giannini. Salvatore Garofalo era molto devoto. Sabato mattina aveva pregato sulla tomba di padre Pio e proprio da San Giovanni Rotondo stava trornando quando c’è stato l’incidente. «Il destino ha voluto privarci del nostro futuro insieme», dice Clara, la fidanzata. to.li.

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