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sabato, Maggio 4, 2024
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Udc allo sbando

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Sono passati ormai diversi mesi dal battesimo dell’UDC, dai quei giorni in cui ciascuno dei tre partiti fondatori( CCD-DE-CDU) ha rinunciato al proprio orticello per creare qualcosa di più grande. Ma stando ai fatti, bisogna riscontrare che si è trattato solo di una somma algebrica, mentre tarda ad arrivare quel valore aggiunto che i dirigenti dei tre partiti contavano di raccogliere proponendosi tutti uniti e seminando nell’elettorato moderato l’illusione che una nuova forma di Democrazia Cristiana stava nascendo. E allora ci si chiede cos’è che non ha funzionato? Il quesito è presto risolto, non hanno funzionato i dirigenti di partito. Basta guardarsi intorno per rendersene conto. A Giugliano il partito è spaccato in tre anime: una fa capo al deputato Alfano, una al senatore Pellegrino e l’ultima al consigliere regionale Pianese. A Melito il sindaco Amente è sponsorizzato dal regionale Milo. A Calvizzano invece la frattura all’interno dell’udc si è definitivamente consumata tanto è vero che due uomini dello stesso partito l’ex sindaco Salatiello e l’ex vice sindaco Pirozzi faranno addirittura due liste contrapposte l’una contro l’altra. Senza contare che negli altri paesi vicini, Mugnano e Marano il partito quasi non esiste. Eppure in questi paesi gli elettori hanno dimostrato la propria disponibilità e fiducia, eleggendo un deputato(Alfano), un senatore(Pellegrino), un consigliere regionale(Pianese), un consigliere provinciale( Marrazzo), un sindaco(Amente) ed oltre venti consiglieri comunali. Insomma cosa dovevano dare di più gli elettori? Il principale motivo, di quella che di qui a poco potrà essere una vera e propria disfatta del partito, è il verticismo: quella mala pianta che come l’edera oramai sembra essersi impadronita anche di un partito nato con propositi diversi. La base di partito in ogni paese non esiste, non esiste nessun organigramma né locale, né provinciale, né regionale. Non si sa chi decide, e ciascuno si arroga poteri straordinari che non ha. Difficoltà enormi le vivono anche gli altri partiti della coalizione di centro destra che in questa fase di trattative elettorali non riescono ad individuare un interlocutore credibile. Certo organizzare il partito nell’imminenza di un’elezione non è cosa facile, molti vociferano che un assetto verrà assunto sicuramente all’indomani dell’elezione e si spera seguendo percorsi completamente opposti a quelli portati avanti fino ad ora.

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