Rappresentanti sindacali, associazioni di genitori, dirigenti scolastici e studenti per discutere e fare chiarezza sul decreto Gelmini. Venerdì scorso, presso la sala consiliare del comune di Melito, si è tenuto un tavolo di discussione richiesto dall’Associazione Genitori Democratici Onlus, al quale hanno preso parte l’assessore alle politiche giovanili del comune di Melito, Isidoro Niola, Ciro Mozzillo, rappresentante sindacale Uil, Patrizia Desiderio, rappresentante sindacale Cisl, Rosa Cappuccio, delegata dell’assessore provinciale Angela Cortese e alcuni dirigenti scolastici delle scuole del comprensorio. «Questa non è una riforma della scuola ma solo una manovra finanziaria voluta da Tremonti e predisposta dalla Gelmini: aumento del numero degli alunni per classe, piani di formazione per docenti, scuola dell’infanzia aperta soltanto in orario pomeridiano e chiusura dei plessi scolastici con un numero di alunni inferiori ai 500. Questa è la negazione dell’istituzione scolastica»; con queste parole Rosa Cappuccio, prospetta un’analisi delle principali modifiche oggetto del decreto legge. Polemiche a parte, riguardo l’assenza delle amministrazioni locali, particolarmente breve è stata la permanenza dell’assessore Niola al tavolo dei relatori «Questa riforma rappresenta un momento storico. Non sta a me spiegarla ma voglio ricordare al sindacato che ogniqualvolta ha ingaggiato la lotta per affermare degli ingiusti egualitarismi, ogniqualvolta ha difeso i privilegi, la classe lavoratrice lo ha smentito, come racconta la storia». Dai genitori presenti in sala è giunta la richiesta di mobilitazione degli organi sindacali e del corpo docenti: «Guidateci. Questo è un attacco ai nostri figli ed al diritto allo studio. In alcune zone periferiche gli istituti scolastici con meno di cinquecento alunni rischiano di scomparire, nonostante costituiscano l’unico punto di riferimento per i nostri figli». I sindacati nel frattempo cercano il confronto diretto: «Per evitare la protesta abbiamo proposto incontri e tavoli tecnici, ma ogni promessa è stata disattesa. Lo sciopero è confermato». La mobilitazione è stata fissata per il 30 ottobre, giorno in cui, genitori, sindacati ed insegnanti, scenderanno in piazza per manifestare contro i tagli e la riforma della scuola.
ADELE PIANESE
Il Mattino il 14/10/08


