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Traffico in tilt: «De Carlo» e «Galvani» presidio contro la riforma

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Hanno bloccato il traffico su via Marchesella e mandato in tilt la circolazione all’ora di punta per farsi sentire anche dagli adulti. Poi, all’arrivo della polizia si sono ritirati in buon ordine all’interno del cortile dove hanno tenuto un’assemblea alla quale hanno partecipato 300 studenti sui quasi duemila della cittadella che mette assieme il liceo classico De Carlo e l’Itis Galvani. Gli altri hanno fatto lezione quasi regolarmente. In contemporanea erano in agitazione anche al liceo Cartesio di via Selva Piccola. È cominciata così la tre giorni di mobilitazione contro la riforma della scuola voluta dal Ministro Gelmini annunciata dagli studenti della scuola superiore di Giugliano che prosegue oggi con un presidio all’ingresso delle scuole e giovedì 30 ottobre con un corteo. I genitori si lamentano: «Giuste le loro ragioni, ma ne discutano anche con insegnanti e famiglie per capire meglio la legge e protestare con più consapevolezza». Ma non sono tutti disinformati. Un comitato ha distribuito volantini con i motivi della protesta. «Abbiamo invitato i ragazzi a leggere con attenzione i No alla riforma e quali sono invece le cose che andrebbero fatte – dice Michele Vitale, Quarta E – I tagli fanno male alla salute della scuola, specie da noi a Giugliano, dove siamo già penalizzati da strutture inadeguate. Al De Carlo, per esempio, siamo costretti a un giorno di rotazione a settimana a causa della carenza di aule». L’inaugurazione di nuovi spazi ha scongiurato i doppi turni, assillo di giovani e famiglie fino all’anno scorso, ma si fanno quasi tutti i giorni sette ore di lezione per recuperare sulla festa settimanale obbligata. Quando si esce alle 14.20, rientrare a casa è un’odissea. «Spesso si dimentica che anche i collegamenti – dice Tonia De Leo – servono a garantire il diritto allo studio di noi ragazzi. Ne risentono soprattutto i pendolari, che arrivano dai comuni vicini». Armati di megafono, i giovani hanno illustrato i perché della protesta e approfittato di farsi sentire dai loro colleghi in vista delle elezioni del rappresentante nel Consiglio d’Istituto. Sul dibattito si giocano anche le elezioni. Intanto all’uscita di scuola, molti genitori storcono il naso. «Mi sembra giusto che i ragazzi siano informati sui pro e i contro della riforma, ma – dice uno dei genitori, Pietro Savastano – riterrei più consono che il dibattito partisse dal corpo insegnanti». Con la dirigenza del De Carlo è stata concordata una giornata di dibattito allargato anche alle famiglie, da fissare per la settimana prossima.



TONIA LIMATOLA


Il Mattino il 23/10/08

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