Blitz a Chiaiano nell’area destinata ad ospitare la discarica napoletana. Un sopralluogo prezioso, che ha consentito di mettere a fuoco le condizioni di degrado in cui versa un’area strategica per le sorti del capoluogo napoletano, ma anche i probabili sversamenti abusivi avvenuti per anni alle porte di Napoli. Quattro vasche di cemento, eternit e amianto, ma anche altro genere di rifiuti speciali e pericolosi: è quanto rinvenuto ieri mattina, al termine dell’intervento voluto dal procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. Il blitz è stato coordinato dal pm Antonio D’Alessio, titolare del fascicolo sulla bonifica dell’area delle cave di Chiaiano, con il Noe del capitano Achille Sirignano, il nucleo operativo dei carabinieri coordinato dal maggiore Lorenzo D’Aloya. Lo scenario riscontrato a Chiaiano, nella zona difesa dai comitati cittadini nati negli ultimi mesi contro i piani del governo Berlusconi, è stato desolante: in almeno quattro vasche interrate c’era amianto e eternit. In un’altra gola, invece, materiale interrato alla rinfusa, su cui sono in corso accertamenti dell’Arpac. Un accertamento che basta da solo a confermare sversamenti abusivi, avvenuti per anni nell’indifferenza generale. Notizie destinate a far salire la tensione a Chiaiano: ieri mattina un gruppetto di manifestanti ha presidiato piazza Plebiscito dove si svolgeva la celebrazione del 4 novembre con i volti coperti dalle mascherine e ieri pomeriggio al presidio hanno distrubuito le stesse mascherine protettive. Lunedì sera, poi si è tenuto a Marano un consiglio comunale straordinario. Il sindaco Salvatore Perrotta ha sostenuto: «Lo abbiamo sostenuto sin dall’inizio che in quell’area, anziché sversare rifiuti, si dovrebbe procedere alla radicale bonifica e a maggior ragione lo chiediamo oggi, dopo il ritrovamento di amianto che pone seri problemi non solo di rispetto della legge, ma anche di coscienza a quanti stanno a tutti i costi cercando di realizzare la discarica». Al termine del dibattito i capigruppo consiliari hanno concordato un ordine del giorno che è stato votato all’unanimità e in cui si chiede di essere autorizzati ad entrare nel sito quotidianamente. È stato poi chiesto all’amminastrazione di Marano di mettere in campo tutte le iniziative per effettuare i controlli su come e quando verranno prelevati i rifiuti tossici rinvenuti, per la sicurezza dei cittadini e per la loro salute e l’immediata bonifica di tutto il territorio. In campo anche l’ottava municipalità di Napoli, «appresa la notizia che nella Cava di Chiaiano vi sono rifiuti pericolosi e forse di amianto in grande quantità», esprime la «più viva preoccupazione» e ritiene che «questa evenienza dimostra ancora una volta e con più forza che il territorio ha bisogno di radicali bonifiche, di interventi di salvaguardia e di tutela ambientale». «Non si può rispondere al malaffare criminale che ha riempito il nostro territorio di rifiuti di ogni specie con scelte sbagliate – si evidenzia – come la realizzazione di una discarica in un perimetro urbano così complesso e articolato». La municipalità ritiene «più di prima che la risposta più efficace era e resta la rapida e generalizzata diffusione della raccolta differenziata dei rifiuti e di una seria e concreta politica di riduzione a monte della produzione dei rifiuti». Su queste due direttive la municipalità «è impegnata ed è disponibile a cooperare con tutti i soggetti e le istituzioni che intendano perseguire gli stessi obiettivi».
LEANDRO DEL GAUDIO
Il Mattino 05/11/08
Inceneritore, Bertolaso accelera «Faremo noi progetto e appalto»
«Abbiamo chiuso un accordo con il Comune di Napoli: noi provvederemo alla progettazione e all’appalto del termovalorizzatore. E coinvolgeremo l’Asìa, che va spronata, a raggiungere risultati sempre migliori». Il sottosegretario Guido Bertolaso ha appena concluso l’incontro con i prefetti e i questori della Campania. Obiettivo: organizzare gli interventi previsti dall’ultimo decreto approvato dal governo per la soluzione dell’emergenza rifiuti. Poi ai giornalisti il sottosegretario spiega di voler andare avanti sulla strada del confronto e della collaborazione con gli enti locali. Ma, lo ribadisce, un giro di vite è necessario per eliminare i cumuli di rifiuti non rimosssi dalle strade: «Noi, come abbiamo sottolineato più volte, non abbiamo il compito di raccogliere i rifiuti, ma solo quello di indicare dove smaltirli – sottolinea – Quella della raccolta resta una responsabilità degli enti locali nei confronti di quei cittadini (e purtroppo non sono tutti) che pagano la Tarsu. Perciò chi non farà il proprio dovere dopo una serie di istruttorie verrà rimosso». La linea del rigore varrà anche per i cittadini: «È giusto – sottolinea Bertolaso che chi lascia un materasso in piazza Plebiscito, tanto per fare un esempio, venga multato e perfino arrestato». Contemporaneamente sono previsti dei premi per chi collabora alla differenziata. E la Campania diventerà la culla di una sperimentazione che, per certi versi, propone di tornare all’antico: «Il decreto è finalizzato a far diventare tutte le famiglie campane protagoniste del cambiamento. D’ora in poi avranno la possibilità di portare alle piattaforme i materiali differenziati e ricevere una piccola ricompensa. Si tratta di rilanciare il sistema del vuoto a perdere che fino a qualche anno fa era appannaggio solo di alcune democrazie del Nord». Il decreto è ora alla firma di Napolitano, ma da lunedì prossimo si partirà con il sistema di premi e punizioni. Intanto si va avanti nella realizzazione del programma tracciato nella scorsa primavera. A partire dall’apertura della discarica di Chiaiano dove, ribadisce il sottosegretario «si sta agendo con il massimo di trasparenza e correttezza. Noi cerchiamo sempre il confronto: in questo caso, poi, si tratta di una piccola discarica che non servirà nemmeno a tutta la città, ma solo alla zona nord». Un altro passo in avanti dovrebbe essere fatto presto a Salerno dove il sindaco sta per affidare l’appalto per la realizzazione del termovalorizzatore. E il sottosegretario conclude con un’apertura sul quinto impianto di distruzione dei rifiuti della Campania che, dice, potrebbe non essere un inceneritore ma una struttura a tecnologia avanzata, come da più parti è stato richiesto.
DANIELA DE CRESCENZO
Il Mattino il 05/11/08