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«RISCHIO SCARCERAZIONE PER I BOSS DI GOMORRA»

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Boss e gregari dei Casalesi a rischio scarcerazione, processi fermi e a rischio prescrizione, un probabile dossier dei giudici sul caso sammaritano a ministro e Csm. È l’allarme lanciato dai giudici nel giorno della mission napoletana dei vertici nazionali dell’Anm, l’associazione che rappresenta i magistrati in Italia. Un confronto aperto dall’sos di Tullio Morello, presidente distrettuale dell’associazione: «Il trasferimento di magistrati ad altra sede sta comportando una rischiosissima scopertura su processi con tanti imputati di camorra che oggi rischiano di essere scarcerati. A rischio anche la seconda tranche del processo Spartacus». Allarme raccolto da Luca Palamara, presidente nazionale delle toghe: «È un problema drammatico, che abbiamo presente. E che non resterà nel chiuso del nostro dibattito, stiamo pensando a un dossier su questo caso da indirizzare a Ministro di giustizia e Csm». Ma che sta accadendo a Santa Maria Capua Vetere? Lo spiega Raffaele Magi, giudice di primo grado del processo Spartacus: «Con la mobilità di magistrati del 2008 si sono creati vuoti preoccupanti a Santa Maria: in questi mesi sono stati 15 i giudici trasferiti e altri 10 andranno via. Ne arriveranno 10, resta uno scompenso di quindici giudici. In Procura, invece, mancano 8 pm». Un caso che assomiglia a un paradosso, con un vuoto di organico (anche amministrativo) che si apre nei mesi in cui lo Stato è presente in terra casalese con un massiccio contingente di Esercito. Spiega Magi: «Più ordine pubblico significa più arresti: ogni giorno aumenta il carico di direttissime, di fascicoli e convalide». Il caso organici giudiziari tiene banco. Interviene il pm della Dda Antonello Ardituro del pool anticasalesi (assieme a Conzo, Del Gaudio, Falcone, Maresca, Milita, Sirignano): «Un forte turn over che fa saltare udienze, fa rinviare processi e il rischio prescrizione è concreto. Racconto la mia esperienza: tra settembre e ottobre (nel pieno della svolta stragista dei Setola-Bidognetti, ndr) ho rinviato una decina di processi». Ardituro ragiona anche sul rapporto tra magistrati e popolazione: «Abbiamo in Campania 150-200 morti l’anno. Il rapporto tra pm e territorio andrebbe fatto non con la popolazione di cittadini, ma con la popolazione criminale». Aula 117, c’è spazio anche per l’analisi del decreto governativo che disciplina le norme sullo sversamento dei rifiuti. Spiega Ardituro: «Viene istituita una Procura regionale, sono stati promessi più magistrati, più amministrativi, ma non sono mai arrivati». Ma il decreto legge che prevede l’arresto per chi in Campania sversa rifiuti ingombranti in strada provoca bacchettate anche da parte dei vertici dell’Anm. Spiega il segretario nazionale Giuseppe Cascini: «Per la prima volta nella storia si introduce una fattispecie penale solo su un territorio circoscritto». Cascini chiarisce che le valutazioni dell’Anm si basano solo su anticipazioni giornalistiche, ma stigmatizza «l’uso del decreto legge in materia penale», mentre Palamara ricorda che le leggi dovrebbero rispondere sempre a «caratteri di astrattezza e di generalità, sebbene riguardino situazioni particolari come l’emergenza rifiuti in Campania». Decine i temi affrontati. Diego Marmo, procuratore di Torre Annunziata, annuncia «la volontà di trasferire il suo ufficio in un prefabbricato in attesa del nuovo palazzo di giustizia che non arriva», mentre ritorna il caso del Tribunale fantasma di Giugliano. Il pg Vincenzo Galgano ricorda che il nostro territorio è «a più alta intensità di criminalità comune, con un tasso di litigiosità civile e amministrativa che è tre volte quella del Lazio». Poi, furti e giudici aggrediti, «per i quali Mastella mandava fiori, mentre noi speriamo che il ministro Alfano prenda provvedimenti concreti», chiude con ironia il presidente Morello.


LEANDRO DEL GAUDIO

Il Mattino 07/11/08

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«Saviano è amico mio» strappati i manifesti

«Abbiamo coperto i muri di Villa Literno con i manifesti che portavano la scritta ”Saviano è amico mio”. Ce li hanno strappati, ma domani li riattaccheremo». Tammaro, uno dei giovani di Sinistra Democratica, racconta l’ennesima minaccia. Racconta delle scritte offensive apparse al posto dei messaggi di solidarietà. Secondo il sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi, il capo dei vigili urbani ha assicurato che si tratta di una bravata organizzata da un gruppo di giovani. Ma non per questo l’episodio è meno inquietante. Saviano nella terra dei casalesi è ancora un nemico. La camorra no, la camorra per tanti a Gomorra è ancora utile e necessaria. E infatti insieme alle offese allo scrittore, ieri mattina a Villa Literno in via Gallinella, proprio accanto alla scuola elementare, è comparsa un’altra scritta: «W la camorra». Il sindaco Fabozzi l’ha fatta cancellare. Anche Tammaro e i suoi amici non si sono rassegnatu e ieri ancora hanno portato i loro manifesti a Castelvolturno coprendo quelli dove si chiedeva la chiusura del centro Fernandes della Caritas, uno di quelli dove si accolgono gli immigrati. Un gruppo di anziani al bar di fronte ha urlato: «andate via, la camorra siete voi». Ma i ragazzi sono andati avanti per la loro strada. Poi nella sala del consiglio comunale svolge un’affollatissima assemblea per discutere della criminalità organizzata. Tanti, tantissimi gli interventi. Tra gli altri quelli dell’assessore del Comune di Castel Volturno, Rosalba Scafuro, di Amato Lamberti, Lorenzo Diana, Roberto Iovino, Paolo Bini. Ma non sono i politici i protagonisti della serata. Quando il rappresentante degli immigrati Taiwu Olawore urla: «Noi siamo contro la camorra. Ma ogni giorno siamo costretti a fronteggiare chi ci chiede il pizzo, lo Stato ci deve proteggere», scoppia l’applauso. Poi Taiwu racconta delle difficoltà che la comunità nera sta ancora affrontando per far tornare a casa le salme degli extracomunitari ammazzati proprio a Castel Volturno nella strage di San Gennaro. Delle minacce a Saviano e alla cronista de Il Mattino Rosaria Capacchione parla il presidente della Federazione della Stampa, Roberto Natale che lancia una proposta: la creazione di un albo degli editori che escluda quelli che non hanno le carte in regola con l’antimafia. Il dibattito, condotto dal coordinatore regionale di Sinistra Democratica, Raffaele Porta, vede l’intervento dell’attore Moni Ovadia che ricorda «Sono stati gli emigranti, e soprattutto gli italiani, che hanno fatto grande l’America». I lavori vengono conclusi dal segretario nazionale del movimento, Claudio Fava che ricordando il cronista de Il Mattino ucciso dalla camorra, Giancarlo Siani, dice: «Non c’è stato in Europa nessun altri giornalista di 30 anni ucciso così. In nessun altro Paese d’Europa ci sono mai stati tanti giornalisti ammazzati». «Siamo tutti Saviano» a Milano. È il messaggio che una ventina di giovani ha voluto lanciare coprendo ieri notte i muri della centrale via San Vincenzo con le gigantografie dei loro ritratti: sotto ogni viso il nome di battesimo di ciascuno seguito dal cognome dello scrittore anticamorra. E Saviano, intanto, vola a Los Angeles. Invitato dalla Fondazione Azzurra, lo scrittore parteciperà dal 14 al 16 a una rassegna dal titolo «Napoli! Il sistema, la camorra e la pizza». Assisterà alla proiezione di Gomorra e sarà intervistato dal critico americano Turan e da Mario Sesti.


DANIELA DE CRESCENZO

Il Mattino il 07/11/08


Casandrino, cittadinanza onoraria a Saviano.
La cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, autore di Gomorra, è la proposta che sarà discussa dall’assemblea cittadina mercoledì prossimo. Il presidente del consiglio comunale, Antonio Silvestre, ha infatti convocato, alle ore 18 del 12 novembre, un consiglio comunale straordinario per conferire la cittadinanza onoraria allo scrittore. «Abbiamo voluto un consiglio comunale aperto a tutti, anche ai cittadini che vorranno esprimere valutazioni o idee sull’argomento – spiega il presidente Antonio Silvestre – si tratta di un riconoscimento al coraggio civile dello scrittore-giornalista, al suo impegno, una forma di solidarietà soprattutto in un momento in cui le minacce di morte stanno isolando ancora di più Saviano». Una iniziativa che acquista ancora più significato, visto che arriva da Casandrino, il primo comune (insieme a Taurianova) d’Italia ad essere sciolto per infiltrazioni camorristiche. g.m.

Il Mattino il 07/11/08

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