‘Chiuso per camorra’: cosi’ si legge sul cartello esposto all’ingresso del ristorante ‘Ciro a Mare’ a Portici (Napoli). Il locale era stato danneggiato tra sabato e domenica da un incendio doloso. A quanto si e’ appreso i titolari da domani non apriranno piu’ il locale e lasceranno la citta’ di Portici, stanchi dell’ennesimo attentato. Hanno affidato ad un procuratore la gestione dei loro affari ma non vogliono riaprire ne’ di investire sul territorio.
Alla fine hanno vinto i camorristi.
Tra il pagare il pizzo o essere costretti a chiudere, Raffaele e Massimo Rossi scelgono la seconda alternativa. Di conseguenza, restano senza lavoro sia i titolari che i dipendenti.
«Ci avevano promesso la scorta giornaliera, e alla fine siamo rimasti soli», dicono i coniugi Rossi, che hanno denunciato i propri estorsori del clan Vollaro, arrestati e condannati, poi usciti circa tre mesi fa. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, ignoti hanno versato quattro taniche di benzina nel locale situato sul porto, dandolo alle fiamme e arrecando per l’ennesima volta ingenti danni.
Amareggiato il sindaco Vincenzo Cuomo, che accusa: «Lo Stato è assente al di là del colore politico: non tutela i cittadini che hanno fatto fino in fondo il loro dovere, pagano le tasse e hanno denunciato il racket». Il primo cittadino sta cercando di convincere i proprietari del ristorante a continuare l’attività, annunciando un fondo di emergenza per gli imprenditori e i commercianti che denunciano gli estorsori e subiscono attentati.
I titolari avranno anche un incontro con Tano Grasso, presidente onorario della Federazione antiracket italiana. Intanto il questore di Napoli, Antonino Puglisi invita i Rossi a riaprire il ristorante. «È importante, anche se si vive in una terra difficile – dice Puglisi – mantenere aperte le attività imprenditoriali. Comprendo benissimo i danni materiali e morali che hanno subito queste persone e spero anche che siano aiutate dalle associazioni di categoria». «Garantiamo da parte nostra – aggiunge il questore – la massima attenzione. Siamo impegnati ad una vigilanza più assidua possibile di un territorio che è particolarmente ampio con agglomerati di abitanti particolarmente ampi». Il questore, infine, esprime “assoluta vicinanza a queste persone che hanno subito questi episodi criminali e da parte nostra lavoreremo per assicurare i responsabili alla giustizia”.