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lunedì, Maggio 20, 2024
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QUALIANO, DISCO VERDE AL PRG

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L’ultimo era stato approvato nel lontano 1956. Si chiamava ancora “programma di fabbricazione”. A distanza di quarantacinque anni l’amministrazione comunale presenta il nuovo piano regolatore.
Il trascorrere di questi lunghi anni ha cambiato completamente l’assetto territoriale del paese. L’incremento edilizio è avvenuto in tempi rapidi, “senza una politica di progettazione ed in gran parte attraverso l’abusivismo, che ha impedito il costruirsi di veri e propri luoghi urbani con conseguente periferizzazione dell’espansione civica stessa”, si legge nel documento.
La carenza dei servizi sociali e delle infrastrutture ha favorito il rafforzarsi di fenomeni di “obsolescenza urbana incontrollata”.
Il progetto, che regola il programma edilizio, economico, sociale e ambientale per i prossimi decenni , verrà presentato lunedì alla Provincia. Si attenderà poi l’approvazione entro i sei mesi prestabiliti.
L’incremento demografico, negli ultimi dieci anni, è stato superiore ad ogni aspettativa: Qualiano nel 1988 contava 18415 abitanti ; l’ultimo censimento del 1998 ne contava 24826. L’aumento della popolazione ha “obbligato” uno sviluppo concentrato all’interno del vecchio nucleo urbano, sviluppatosi in “forma stellare” nelle “ultime scorie dei Campi Flegrei”.
Il documento di oltre 200 pagine, si sviluppa in due sezioni : la prima riguarda l’analisi del territorio allo stato attuale, la seconda, invece, analizza il nuovo progetto sotto tutte le prospettive. Non manca un’accurata indagine storica sull’origine e lo sviluppo del paese. “L’indagine critica sull’evoluzione e sulla trasformazione di un insediamento umano è di notevole rilevanza per la comprensione della sua problematica urbanistica e territoriale, e per la scelta consapevole delle opzioni di piano e quindi delle direttrici del nuovo sviluppo”, si legge nella parte introduttiva. La storia della cittadina, che affonda le radici nel primo dopoguerra, è stata fedelmente redatta grazie all’aiuto di numerosi studiosi locali.
Dal punto di vista edilizio, il piano regolatore, in sostanza, prevede l’adeguamento funzionale delle aree intensamente edificate; l’espansione della zona residenziale; la realizzazione di un asse di supporto industriale nella zona a Nord del territorio.
Grande importanza assume il settore primario, la vera forza dell’economia locale: “lo sviluppo qualitativo dell’agricoltura è tra gli obiettivi di una moderna programmazione economica delle attività”. E’ stato infatti fissato un adeguamento delle aree a destinazione agricola, anche queste individuate a nord.
Già pronti i progetti per il nuovo mercato ortofrutticolo, l’ospedale, il nuovo Istituto Scolastico Superiore e le strutture per lo sport e il tempo libero.
E’ stato previsto anche il potenziamento della mobilità pubblica, vero “tallone d’Achille” del paese da almeno quarant’anni. I collegamenti con le aree limitrofe di massima densità sono scarsi, sia quantitativamente che qualitativamente. Questo è uno dei problemi che sta più a cuore a tutta la cittadinanza.
Il trasporto su strada prevede, tra l’altro, la realizzazione “di un ampio asse viario alberato e piste ciclabili che colleghi la zona di espansione della 167 con le direttrici di collegamento” tra la circonvallazione ed il centro cittadino. Inoltre anche l’asse variante alla S.S.7 , con allacciamento alla Tangenziale di Napoli.
Sotto il punto di vista ambientale, oggi intere zone necessitano di immediati provvedimenti di bonifica, che allo stato attuale non sono nemmeno stati considerati. Lo stesso documento riconosce che parecchie zone, come ad esempio l’Alveo dei Camaldoli, riversano “in uno stato deplorevole di abbandono con pericolose condizioni igienico -sanitarie , costituendo una vera fogna a cielo aperto per i nuclei edilizi abusivi”.
Nonostante i fattori di sottosviluppo, marginalità, crescita economica e demografica caotica, i processi di sviluppo “non possono essere ostacolati o impediti, ma possono e debbono essere corretti ed orientati, in modo da assicurare una crescita equilibrata del territorio”.
Primo esame per la nuova amministrazione sarà quello di realizzare una buona parte dei 4305 vani previsti dal progetto entro il 2008. Anno in cui le statistiche ISTAT prevedono il raggiungimento di 31 mila abitanti.
L’obiettivo di base vuole essere l’equilibrata organizzazione spaziale del territorio. Per riuscire a redigere uno strumento realmente “nuovo” è “necessario evitare ogni condizionamento ed ogni evasione astratta per accedere con coraggio ai dati scientifici del territorio da pianificare”.
La parola ora tocca alla Provincia.

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