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sabato, Maggio 4, 2024
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Marano, l’ultimo saluto a Roberto Di Clemente

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“Un ragazzo estroverso, solare, ma serio ed educato come pochi”. Così i familiari, gli amici e i condomini del parco “Dora” di via Adda ricordano Roberto Di Clemente, il giovane di 28 anni rimasto vittima di un incidente sul lavoro a Napoli. Gli è stata fatale la caduta dal tetto di un palazzo di via Camillo Cucca, nei pressi della stazione di Mergellina, dove era salito per effettuare un sopralluogo. Terminati gli studi di ragioneria, da qualche anno Roberto collaborava con il papà, pensionato della Telecom, come amministratore di condomini. Chi lo conosceva ne fa il ritratto del classico bravo ragazzo. Viveva con i genitori, era ben voluto da tutti. Un lavoro che svolgeva con impegno e scrupolo e che, alla fine, si è rivelato fatale. La famiglia Di Clemente non è originaria di Marano, ma è comunque molto conosciuta nella zona dove si è trasferita all’inizio degli anni ’90 quando, insieme a tante altre, aveva deciso di acquistare una casa nel quartiere residenziale della città che si trova a ridosso della popolosa frazione periferica di via San Rocco. “Siamo sconvolti – dicono alcuni condomini – Roberto lo conoscevamo da oltre quindici anni. E’ come se fosse morta davvero una persona di famiglia”. Nel parco Dora il via vai di amici e conoscenti venuti a stringersi intorno alla mamma Rosaria, al papà Domenico e al fratello Vincenzo, di qualche anno più grande di Roberto e titolare di un’impresa edile. I genitori e gli amici di sempre si chiudono nel silenzio. Il ricordo dei familiari è affidato a un cugino della vittima. Poche parole per ribadire il carattere solare di Roberto: “Se ne è andato un ragazzo d’oro, disponibile con tutti, non c’è null’altro da dire”, racconta Antonio. Chi lo conosce racconta di un ragazzo che amava la vita e passare le serate con gli amici e con la fidanzata. I vicini si ricordano del bambino che giocava a a calcio nel parco. Era appassionato di questo sport. Ed era tifosissimo dei colori azzurri del Napoli. La notizia della sua morte ha sconvolto anche i commercianti di via Adda, che spesso lo vedevano sfrecciare in sella al suo scooter. “Lo conoscevo bene – dice Gennaro, titolare di negozio di alimentari della zona – Accompagnava la madre a fare la spesa almeno due o tre volte alla settimana. Lo ricordo sempre allegro e impeccabile nel suo modo di vestire”. Sempre in via Adda frequentava di tanto in tanto anche un circolo ricreativo. I ragazzi non sapevano ancora della sua tragica fine e nell’apprenderla in molti sono scoppiati a piangere. Gli amici e i familiari ora aspettano di conoscere la data dei funerali che, molto probabilmente, tra domani e sabato dovrebbero svolgersi nella nuova chiesa di via San Rocco, a pochi passi dalla casa della vittima.


Il Mattino 11/02/09

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“Eri un ragazzo pieno di vita, un pazzo scatenato, un grande tifoso, ma soprattutto un amico vero. Te ne sei andato troppo in fretta, senza salutarci, ma noi non ti dimenticheremo mai”. Si è chiusa con queste parole la cerimonia funebre di Roberto Di Clemente, il giovane di 28 anni che mercoledì è rimasto vittima di un incidente sul lavoro a Napoli, nei pressi della stazione di Mergellina. Un ricordo toccante affidato agli amici con i quali il ragazzo, che da qualche anno aiutava il padre nell’attività di amministratore di condomini, condivideva la passione per i colori del Napoli e per il calcio giocato. Ieri mattina una folla commossa si è stretta intorno ai familiari della vittima, i genitori Domenico e Rosaria e il fratello maggiore Vincenzo, gremendo la chiesa della Santissima Immacolata. Al rito funebre, officiato dal parroco Castrese Marra, hanno partecipato anche i condomini del Parco Dora di via Adda nel quale, all’inizio degli anni Novanta, la famiglia Di Clemente era venuta ad abitare. La tragedia, causata da un accidentale caduta dal tetto di un palazzo di via Camillo Cucca, ha gettato nello sconforto l’intero quartiere. Il giovane, infatti, era molto conosciuto in questa zona residenziale della città ed era ben voluto da tutti. “Oggi è il momento del silenzio e del ricordo – ha detto durante l’omelia don Castrese Marra – Ma soprattutto è il giorno dell’arrivederci e non dell’addio. Nessuno va via per sempre. Roberto resterà nei cuori di quanti l’hanno conosciuto e amato durante il suo percorso terreno e continuerà, attraverso la preghiera, a rimanere in contatto con tutti voi”. All’esterno della chiesa gli amici di Roberto hanno allestito due striscioni: “Sentiremo echeggiare il tuo sorriso nel vento. Ti ameremo per sempre fratellino”. E ancora: “Roberto sempre nei nostri cuori”. Conclusa la cerimonia funebre, un lungo applauso ha accompagnato la bara fino al carro funebre, mentre gli amici di sempre hanno intonato cori in suo onore fino all’ingresso del cimitero di via Vallesana.


Il Mattino 14/02/09

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