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lunedì, Maggio 6, 2024
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Giugliano, protesta contro il Cdr

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I cittadini mettono sotto accusa l’impianto: «Il quartiere è assediato dalla puzza»



Prigionieri dei miasmi: a Ponte Ricico abitanti nuovamente sul piede di guerra a causa della puzza che da qualche settimana ha ripreso a provenire dall’impianto di Cdr. Con il caldo e l’afa dei giorni scorsi, che ha reso l’aria irrespirabile ed è stata causa di numerosi malori, a Ponte Riccio gli abitanti sono stati costretti a tenere ben chiuse porte e finestre per evitare che la puzza che si levava dal vicino impianto di produzione di combustibile derivato dai rifiuti potesse infilarsi nelle case.
«La nostra è un’interminabile Via Crucis – si lamenta Rosanna De Marco, vicepresidente del comitato civico Ponte Riccio – I nostri ragazzi con questo caldo sono costretti a starsene chiusi in casa senza poter andare nemmeno fuor sul terrazzo, a causa di questa puzza che ha impregnato le nostre case e persino i nostri abiti. Non possiamo neppure mettere gli indumemti fuori ad asciugare al sole, perché la puzza di rifiuti in fermentazione li impregnerebbe». La situazione è improvvisamente peggiorata qualche settimana fa, dopo che per mesi l’impianto di cdr non aveva fatto registrare particolari problemi. A seguito del peggioramento della situazione, gli abitanti di ponte Riccio, i militanti di Rifondazione Comunista e gli attivisti del Comitato civico, avevano bloccato per due notti consecutive l’impianto di cdr, inibendo l’accesso ai camion carichi di rifiuti. Successivamente avevano simbolicamente occupato la stanza del commissario vicario all’emergenza rifiuti, Massimo Paolucci, chiedendo un immediato intervento per riportare la situazione sotto controllo.
«In quell’impianto non c’è nulla che funzioni come deve – denuncia Tilde Adamo, presidente de comitato civico e consigliere circoscrizionale di Rifondazione – Le serrandine delle fosse di scarico sono tutte rotte e spesso aperte, l’impianto di depressurizzazione, che dovrebbe evitare che quando si scarica la puzza dei rifiuti in fermentazione possa andare all’esterno, non funziona. Lo stesso anche i biofiltri, che da un esame esterno sembrerebbero fuori uso. Per di più, vi è una mole di rifiuti sversata di certo superiore al normale. La conseguenza di questo stato di cose è che centinaia di persone sono ora prigioniere in casa propria e che la puzza giunge a lambire anche centri vicini, come Parete, Aversa, Melito e Qualiano».
Le proteste dei militanti del comitato civico e degli esponenti di Rifondazione hanno però ottenuto un primo effetto. Il commissario vicario ha, infatti, immediatamente disposto una serie di controlli ed accertamenti sia sul cdr che su un impianto, adiacente al cdr, per il trattamento dei rifiuti all’interno del quale erano stoccati rifiuti tal quali da diversi mesi, orinandone l’immediata rimozione. «A seguito dei controlli disposti dal commissariato – aggiunge Tilde Adamo – sono stati individuati una serie di problemi e sono stati disposti degli interventi da fare nei prossimi giorni».
Insomma, una situazione che non accenna a rientrare nella normalità e che procura continui disagi ai residenti di Ponte Riccio.




GIOVANNI D’ALTERIO – IL MATTINO 22 GIUGNO 2003

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