Cento firme per chiedere la demolizione dell’ex Orfanotrofio di via Diaz. Pochi giorni fa il crollo parziale di un’ala, fece scattare l’allarme tra i residenti e i commercianti della zona che ora, pensano addirittura di chiedere un risarcimento per il calo registrato nelle vendite da quando l’edificio, minaccia l’incolumià di auto e pedoni. «È da trent’anni che il palazzo è abbandonato – spiega Antimo Sivo, portavoce del comitato dei commercianti di via Diaz – ma nessun’amministrazione ha mai provveduto a mettere in sicurezza l’opera o a pianificarne la demolizione. L’ultimo incidente e il transennamento dell’area, ha compromesso definitivamente la situazione». L’ex orfanotrofio, in parte proprietà dell’ex Ipab, in parte invece degli eredi del primo proprietario che ne fecero dono ad un ordine di religiose, secondo i verbali di intervento chiesti la sera del cedimento, necessiterebbe di una messa in sicurezza che tuttavia, compete economicamente ai due soggetti che ne sono intestatari. «Ciononstante – replica il sindaco Francesco Piemonte – mi sono preoccupato di far eseguire immediatamente la messa in sicurezza della struttura, nonchè di prendere contatti con la Sovrintendenza ai beni culturali, perché proceda a sollecitare a sua volta i proprietari dello stabile». Il primo cittadino ha anche ricevuto la delegazione di commercianti e residenti, ne ha raccolto istanze e firme ed ha immediatamente disposto un’ordinanza sindacale nella quale chiede ai proprietari dello stabile di provvedere ai lavori, specificando che se entro quindici giorni non ci sarà risposta, sarà l’amministrazione a dare inizio ai lavori nelle more di un risarcimento che il comune rivendicherà successivamente ai proprietari stessi. «Tutto secondo legge – precisa Piemonte – mi sono preoccupato della situazione personalmente e giovedì prossimo incontrerò un legale e i due parroci attualmente affidatari della struttura». Entro i primi di aprile, se non saranno stati i proprietari della struttura a provvedere alla messa in cantiere dei lavori, interverrà l’amministrazione. L’area intanto, resta transennata e chiusa al traffico veicolare.
MONICA D’AMBROSIO
Il Mattino il 24/03/09