Potrebbe aprire il 24 aprile Metrocampania Nordest, il sistema di collegamento tra l’hinterland e Napoli. La data non è stata ancora confermata ma secondo gli ultimi sopralluoghi dei tecnici la stazione sarebbe pronta per dare il via ai primi treni che collegheranno i comuni delle province di Napoli e Caserta con il capoluogo. Meno di un mese e l’attesa decennale terminerà. Metro Campania Nordest, costruita solo per alcuni tratti sul percorso dell’ex Alifana, sarà una risposta al flusso di viaggiatori che quotidianamente utilizza i treni Fs per raggiungere il centro di Napoli. Insomma, attirerà una buona parte dei viaggiatori che ieri hanno protestato a Casoria e Frattamaggiore. Ogni giorno pendolari e studenti sono costretti a combattere con i bus strapieni, tra i quali il 162, ed i parcheggi delle vicine stazioni, Mugnano, Scampia, Chiaiano, già pieni dalle prime ore del mattino. Il sistema metropolitano, una volta a regime, diventerà un ottimo deterrente contro le inefficienze dei sistemi di trasporto. La struttura sovrastante la stazione di Giugliano non è ancora completa ma i collaudi sono arrivati e si attende l’ultimo tassello: il via definitivo ai treni. Ad attendere però dovranno essere il ristorante ed il museo sul quale non c’è ancora l’accordo tra Regione e Comune di Giugliano. «Problemi burocratici», fanno sapere dal cantiere. Il parcheggio da 250 posti auto, le pensiline bus e la strada di collegamento con via Signorelli a Melito intanto, sono quasi pronte. L’asse viario e la rotatoria sono già ben definite. Ancora da definire, invece, il piano trasporti che il Comune di Giugliano vorrà mettere in campo. Intanto scoppia il caso. Un docente di una nota scuola di Giugliano ha messo in luce le gravissime inefficienze nel sistema sicurezza della metropolitana. In tutta tranquillità, con una macchina fotografica, il professore si è introdotto all’interno del cantiere fino alla sala computer. Nessun tipo di controllo e nessuna guardia lo ha fermato. Un pericoloso abbandono, una rischiosa mancata vigilanza. Se al posto del professore avesse tentato la stessa cosa un gruppo di teppisti si sarebbero potuti contare danni incalcolabili. Secondo il racconto del docente all’interno ci sarebbero già delle perdite d’acqua e dei pali arrugginiti. Le scale mobili, secondo la testimonianza, erano totalmente incustodite ed i sofisticati computer alla portata di tutti. Un caso grave che espone la metropolitana nuova di zecca ad incursioni di ogni genere. Chiunque, infatti, avrebbe potuto introdursi all’interno con le peggiori intenzioni e devastare la cabina di controllo della struttura, restando impunito.
Cristina Liguori
Il Mattino il 01/0409
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