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mercoledì, Aprile 24, 2024
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NAPOLI- INTER, DE LAURENTIIS SCEGLIE DI STARE IN TRIBUNA ED ECCO I TRE PUNTI

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104 giorni dopo l’ultima gioia, succede che al minuto 73 di Napoli-Inter Ezequiel Lavezzi, irritante fino a quel momento, si ricorda di essere un grande giocatore e si inventa un giochetto di prestigio in mezzo a tre avversari. Il Pocho nasconde letteralmente la palla e la porge su un piatto d’argento a Marcelo Zalayeta, subentrato a Denis da una decina di minuti, il quale con un bolide di esterno destro trafigge il miglior portiere del mondo, l’interista Julio Cesar. In fondo Napoli-Inter è stata tutta qui, o quasi. Si affrontavano due squadre opposte per caratura tecnica e destini; la corazzata nerazzurra, che non perdeva da gennaio e il piccolo team partenopeo, che invece non vinceva da gennaio. Il mediatico Mourinho e il serioso Donadoni a confronto; da una parte lo Special One, con la sua banda di campioni ed il suo gioco spesso affidato all’estro dei singoli e dall’altra l’ex ct della Nazionale, fin qui molto prudente nei suoi passi, abile solo nel registrare la difesa e nel cambiare il meno possibile, modulo compreso, rispetto agli ultimi trascorsi dell’era-Reja. Ne è uscita fuori una gara non certo palpitante ed abbastanza modesta dal punto di vista tecnico, affrontata dal Napoli con la voglia di interrompere un digiuno imbarazzante quanto i limiti tecnici di molti suoi atleti; dal canto suo l’Inter, pericolosa solo in avvio, si è progressivamente afflosciata fino ad un secondo tempo giocato a ritmi da allenamento. Nell’ultimo grande appuntamento della stagione, San Paolo gremito, come da abitudine nelle sfide di prestigio; De Laurentiis sceglie stavolta di stare in tribuna, forse punto sul vivo da alcuni critici che lo avevano etichettato come presidente da Borgorosso Football Club. Ed è vero, caro presidente, inutile che lei stia in panchina; servono programmi concreti ed investimenti impegnativi per fare un grande Napoli, ai rapporti con i giocatori ci pensi un team manager. Nelle formazioni di partenza, difesa azzurra rabberciata per le assenze di Cannavaro e Rinaudo, con Santacroce recuperato solo in extremis; Montervino gioca sulla corsia di destra e Amodio fa il centromediano “d’antan” mentre Denis, nell’eterno ballottaggio con Zalayeta, è il prescelto. Nell’Inter va fuori il giovane Santon, Zanetti arretra a terzino destro e davanti a lui c’è un Vieira da prepensionamento, con l’altro vecchietto poco arzillo Figo a giostrare da trequartista. Il “cattivo” Balotelli, istinto da fuoriclasse e isterie da bulletto, insignito di una targa di benvenuto dal Comune di Napoli, prova a spaventare la difesa avversaria con un siluro da fuori area e con qualche serpentina sulla sinistra; il suo amico e compagno di Under 21 Santacroce, in gran spolvero, gli fa capire però che non è serata. Amodio, al netto dei suoi palesi limiti dinamici, mette ordine in mezzo al campo e fa capire a Donadoni che è più utile lui in quel ruolo che un Pazienza o un Blasi adattati. Mannini sulla sinistra fa il suo solito gioco, dispendioso e spesso poco concreto; converge verso il centro e crossa (maluccio) solo col destro ma riesce nell’impresa di imbarazzare Vieira e, in seconda battuta, Javier Zanetti. Sull’altra corsia, Montervino si fa un cuore grande così, correndo e raddoppiando su tutti, sciupando però malamente una serie di contropiede degni di miglior fortuna; ma, in una serata così, pretendere lanci vellutati proprio da lui è un pò troppo. Il Napoli ha giocato con la giusta concentrazione ma ostinandosi, per tre quarti della partita, in uno schema infruttuoso, fatto solo di lanci lunghi, tutti intercettati senza troppe ansie dai corazzieri nerazzurri. In una delle rare sortite palla a terra, con la giocata di Lavezzi a liberare al tiro Zalayeta, entrato al posto di un Denis del tutto inconcludente, è nato il gol-partita. Partita che poteva tranquillamente finire zero a zero senza il guizzo del Pocho anche se il Napoli ci ha messo più cuore e più voglia di vincere, come riconosciuto alla fine da un Mourinho in versione “francescana”, uno dei tanti miracoli della serata. L’Inter che perde, il campionato che (forse) si riapre, gli azzurri che tornano al successo: è stata veramente una notte irripetibile. Il Napoli non sa fare gioco ma se riesce a vincere contro la prima della classe, seppure in versione svogliata, non tutto è da buttare. O è stato solo un altro miracolo?

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