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venerdì, Maggio 3, 2024
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OMICIDIO LANDI: FERMATI TRE DEI PRESUNTI ASSASSINI

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Questa notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso a carico di Rosario Solmonte 37 anni di Pozzuoli, Giuseppe Toto 31 anni di Giugliano volti già noti alle forze dell’ordine e Ciro Pianese 35 anni, immobiliarista incensurato di Qualiano. Tutti e tre sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Roberto Landi, 47 anni, ex Assessore del Comune di Villaricca, ucciso il 22 aprile scorso ed il cui corpo era stato ritrovato sepolto ad un metro di profondità sulla spiaggia di Licola. Una quarta persona, destinataria di analogo provvedimento, è attualmente irreperibile ed attivamente ricercata.
Nel corso delle indagini i militari dell’Arma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, hanno scoperto mandante ed esecutori accertando il movente di natura economica che ha scatenato il fatto di sangue (il mandante avrebbe dovuto restituire una grossa somma di denaro anticipatagli dalla vittima per una transazione immobiliare).



I fermati
sarebbero il mandante e due esecutori, mentre la quarta persona, autore materiale dell’omicidio, è irreperebile. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, insieme con i colleghi delle compagnie di Giugliano e di Pozzuoli. I tre sono stati rintracciati nell’hinterland a nord di Napoli, e precisamente a Giugliano, Pozzuoli e Qualiano. Nei loro confronti le accuse sono omicidio premeditato, occultamento e soppressione di cadavere e violazione della legge sulle armi.

Secondo la ricostruzione dei militari coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, alla base dell’omicidio ci sarebbe il fatto che Landi avrebbe dovuto ricevere la restituzione di una grossa somma di denaro, circa 280mila euro, che l’ex-assessore avrebbe anticipato, per una transazione immobiliare, a Ciro Pianese, unico incensurato tra gli arrestati. Secondo l’accusa Pianese avrebbe dato mandato a Rosario Solmonte, autore del delitto, che si sarebbe avvalso della collaborazione di Giuseppe Toto e di un’altra persona tutt’ora ricercata.
Nel corso della conferenza stampa tenuta dal procuratore Giovandomenico Lepore, dal procuratore aggiunto Sandro Pennasilico, coordinatore della Dda e dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gaetano Maruccia, svoltasi questa mattina, sono emersi anche i particolari del delitto. Roberto Landi fu ucciso con quattro colpi di pistola all’interno di un appartamento di proprietà di Pianese dove fu attirato con un tranello. Movente del delitto sarebbe stato il credito di circa 280 mila euro che la vittima doveva ricevere da Pianese, mediatore quest’ultimo per l’acquisto di un immobile che, all’insaputa di Landi non era stato però perfezionato. Dalle indagini è emerso che Pianese avrebbe indotto i killer a partecipare all’omicidio fingendo che si doveva trattare dell’eliminazione di un esponente di un clan avversario. Le indagini si basano su intercettazioni telefoniche e sulle ammissioni fatte da Rosario Solmonte.

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A fornire la traccia
determinante una cartellina di documenti che i fratelli della vittima avevano recuperato nel centro medico che Landi gestiva, il «Cedime», e che avevano consegnato ai carabinieri.

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