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lunedì, Maggio 6, 2024
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QUALIANO. QUESTIONE ACQUA E ”BOLLETTE PAZZE”, PD E UDC: «UNICA VIA IL RICORSO!»

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Si è svolto ieri sera nell’affollatissima sala del consiglio comunale di Qualiano, il convegno promosso da Pd e Udc sulla questione “Acqua” che ormai non smette più di creare ansia nella popolazione. Dopo la storica e annosa questione della privatizzazione che continua a tenere banco nella discussione politica delle ultime settimane, è sorto un nuovo capitolo. Da settimane infatti a preoccupare migliaia di famiglie qualianesi sono le bollette “pazze”. In sala si sono presentati centinaia di contribuenti desiderosi di conoscere il proprio destino. Qualcuno ha persino mostrato una cartella esattoriale di 7mila euro per due anni (il 2006 e il 2007) di consumi idrici.

Un po’ di chiarezza. Gli esponenti politici di Pd e Udc presenti in sala, hanno spiegato ai cittadini il meccanismo che ha portato l’ente ad emettere, attraverso la Sogert, società che si occupa della riscossione dei tributi per conto del comune di Qualiano, bollette così “salate”. In pratica l’ultima lettura dei contatori idrici effettuata dal Comune, risale al lontano 2002. Negli anni successivi non sono state inviate bollette, fino al 2005, quando il Comune, basandosi su consumi “presunti” ha emesso nuove cartelle esattoriali. Intanto nel 2007, ultimo anno della gestione pubblica dell’acqua, la giunta dell’ex sindaco Pasquale Galdiero, ha deliberato un aumento che ha “equiparato le tariffe alla media regionale”, una sorta di adeguamento che ha prodotto però un significativo incremento del “costo al metro cubo”. Sempre nel 2007, nell’ultima parte dell’anno, la gestione dell’acqua è passata di competenza alla soc. Acquedotti Scpa, che all’atto del passaggio delle consegne, ha effettuato le letture di tutti i contatori, che in molti casi sono stati sostituiti poiché non funzionanti o perfino illeggibili ed ha cominciato il proprio corso di gestione.
Il Comune di Qualiano, basandosi sulle letture effettuate dal personale della soc. Acquedotti Scpa, ha emesso per gli anni 2006 e 2007 nuove cartelle esattoriali, confrontando le due letture e sottraendo opportunamente le quote già esatte fino al 2005 che, lo ricordiamo erano state calcolate in base a consumi “presunti”.
Fin qui sembra tutto “regolare”, ma a ben guardare… così ovvio non è, tanto che perfino il sindaco di Qualiano Salvatore Onofaro, anch’esso presente in sala durante la prima parte del convegno insieme al consigliere di maggioranza dell’Adc Antonio Castaldo, ha espresso delle perplessità in merito. In pratica la quota calcolata dalla differenza delle due letture, meno i consumi “presunti” e già esatti, sarebbe stata “ingiustamente” attribuita ai soli anni 2006/2007, quando invece, secondo gli esponenti di Udc, Pd, ma anche del sindaco Onofaro, andavano “spalmati” su tutti gli anni, dal 2002 al 2007: una sorta di “conguaglio”. Tant’è che gli aumenti del 2007 hanno inciso notevolmente sugli importi calcolati che in molti casi hanno prodotto delle vere e proprie “cartelle pazze”.

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La proposta. Secondo gli esponenti di Pd e Udc, non basta compilare il modulo (in autotutela) predisposto dall’ente per chiedere la verifica del contatore, ma è necessario «fare ricorso entro sessanta giorni dalla notifica della cartella esattoriale, altrimenti – sempre secondo gli esponenti di Pd e Udc – le bollette diventano definitivamente esigibili da parte dell’Ente e il cittadino non può più far valere il proprio diritto» ed invitano l’amministrazione a sospendere le cartelle esattoriali e a proporre, in alternativa, una sorta di “Concordato idrico”. «In ogni caso – hanno sottolineato all’unisono gli esponenti di Pd e Udc – il provvedimento non annulla il pagamento delle bollette, ma ne sospende, fino alla decisione del giudice, l’esigibilità. L’acqua è stata pur sempre consumata e – concludono – i cittadini hanno il dovere di pagare il “giusto” tributo».
Il sindaco Onofaro si è detto disponibile alla soluzione che prevede di “spalmare” su tutti gli anni (dal 2002 al 2007) la differenza che risulta dalle due letture, meno i consumi “presunti” già esatti, ma non vuol sentire parlare né di “sospensione” delle bollette, neppure di “ricorso”: «L’istanza di autotutela è già sufficiente» ha ribadito.
Per chi avesse intenzione di procedere con il ricorso, il Pd e l’Udc fanno sapere che in collaborazione con la Federconsumatori, è stato predisposto un ufficio legale che si occupa di accogliere le istanze dei cittadini in modo tale, attraverso ricorsi “collettivi”, è possibile ottenere notevoli risparmi sulle spese legali: «A carico dei cittadini – affermano Pd e Udc – vi sarebbero solo i costi delle marche da bollo».

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