Al Comune prosegue lo scontro sulle posizioni organizzative
conferite per il biennio 2008/2009. Dopo la sentenza del giudice del lavoro
Giuseppe Gambardella, che ha accolto il ricorso della Cgil intimando
all’amministrazione cittadina di revocare le delibere approvate nei mesi
scorsi, un nuovo esposto è stato inoltrato al ministro della Funzione
pubblica Renato Brunetta. La denuncia porta la firma del dipendente comunale
Anita Iorio, promotrice di un comitato per la tutela dei diritti dei
dipendenti comunali che conta più di trenta iscritti. “Gli incarichi sono
stati assegnati in totale difformità dal regolamento sulle posizioni
organizzative – si legge nella missiva indirizzata al ministro Brunetta –
in quanto conferiti a dipendenti comunali che non sono in possesso dei
titoli previsti dalla legge. Nomine che, tra l’altro, non sono state
concertate con le rappresentanze
sindacali”. Un’altra querelle, poi, infiamma il dibattito sulle progressioni
verticali, ferme al palo dal 2005. Contro l’amministrazione Perrotta si
scaglia il centrodestra, le cui forze politiche (Pdl e Liberi per Marano)
hanno fatto affiggere un manifesto dal titolo “Le progressioni della
discordia”. “Si tratta – recita il manifesto – del più grande fallimento
politico del sindaco Perrotta. L’amministrazione, nonostante continui a
dichiararsi di centrosinistra e incurante delle sollecitazioni dei
sindacati, vuole utilizzare i fondi destinati alle progressioni verticali
per bandire un concorso per dirigente a tempo indeterminato: un concorso
cucito addosso all’attuale vicesegretario comunale”. Secca la replica
dell’amministrazione: “Le progressioni verticali non hanno alcun legame con
i concorsi – fanno sapere dal Comune – Sostenere che siano stati dirottati i
fondi delle une per gli altri è del tutto falso e chi lo fa se ne assume le
conseguenze in tutte le sedi. Oltretutto, l’amministrazione comunale sta
portando avanti senza esitazioni il capitolo delle progressioni verticali,
verificando il percorso da seguire, alla luce del progetto di legge col
quale proprio un ministro del Pdl, Brunetta, punta a bloccarle
definitivamente”.
(da Il Mattino)
