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Caso Cosentino, la Procura: altre accuse dalle intercettazioni

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Una ventina di telefonate, tutte riconducibili al periodo di maggiore sviluppo della Eco4, la società mista dei fratelli Orsi. Una ventina di telefonate del parlamentare Nicola Cosentino, che ora la Procura chiede di utilizzare nel corso del procedimento a carico del sottosegretario all’Economia. Un’istanza che ha già sortito una risposta da parte della sezione gip di Napoli guidata dal presidente Giustino Gatti e dal vicario Bruno D’Urso: in questi giorni, infatti, è stato il gip Raffaele Piccirillo a fissare un’udienza camerale – la data è il 28 dicembre – in cui valutare la possibilità di usare le telefonate riconducibili al coordinatore Pdl in Campania. Una nuova partita potrebbe così aprirsi dinanzi al gip, probabilmente negli stessi giorni in cui verrà fissato l’interrogatorio dello stesso Cosentino dinanzi ai titolari delle indagini, i pm Sandro Milita e Giuseppe Narducci. Ma in cosa consiste la nuova mossa della Procura? Chiara la strategia degli inquirenti, che hanno raccolto nel corso delle indagini sul consorzio nato per bonificare parte del territorio Casertano decine di telefonate in cui si ascolta la voce di Nicola Cosentino. Risalgono a un periodo abbastanza ampio: dal 2003 al 2005, conversazioni in cui il parlamentare dialoga con alcuni esponenti della società mista finita sotto inchiesta. Al telefono con i fratelli Sergio e Michele Orsi (il primo oggi in cella e sotto processo, il secondo ucciso nel 2008 dal gruppo Setola), ma anche con Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio Ce4. Telefonate che nell’ottica della Procura possono avere un valore, quanto meno a completare il mosaico delle accuse nel procedimento culminato un mese fa in un ordine di arresto firmato dal gip Piccirillo e bocciato dalla Camera dei deputati. Dialoghi che mostrano rapporti costanti con soggetti ritenuti a loro volta legati a un’impresa bollata in un altro procedimento come «mafiosa». Top secret il contenuto delle conversazioni, che nell’ottica di chi indaga servirebbero comunque a dimostrare lo schema «voti contro favori» che sta alla base della misura cautelare a carico di Cosentino. Dopo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia – centrale la testimonianza dell’imprenditore pentito Gaetano Vassallo – arrivano nuovi elementi d’accusa, sulla cui utilizzazione la parola spetta al gip Piccirillo. Probabile che, trattandosi di telefonate di un parlamentare, venga richiesto l’intervento della Corte costituzionale.



Leandro Del Gaudio

Il Mattino il 18/012/09

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