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venerdì, Maggio 3, 2024
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Un’altra Parma-beffa, è addio-Champions?

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96 minuti di follie assortite e il Napoli butta via il sogno-Champions. Amnesie difensive, poca incisività in avanti, tanto nervosismo. C’è tutto questo nella sconfitta interna con un Parma elementare ma tremendamente efficace. Una partita caotica e un po’ pazza, che rimette in primo piano alcuni interrogativi: il Napoli ci crede(va) davvero al quarto posto? De Laurentiis, comprando a gennaio il solo, scassatissimo Dossena, pensava di aver allestito un organico veramente competitivo? E il contraddittorio Mazzarri, che dice e non dice, a quale Europa pensa quando parla di obiettivi stagionali? Domande per ora inevase. Osserviamo la storia di questa partita. La squadra maestra delle rimonte in zona-Cesarini sconfitta proprio nel finale. La squadra che prende sempre gol nei primi 15 minuti passa addirittura in vantaggio. Incanalatasi in un dolcissimo avvio, la suddetta squadra dovrebbe chiudere la gara. Ma ovviamente, essendo cronicamente sprovvista di punte-killer, non lo fa. E nella ripresa, contrariamente al solito, quando decolla dopo il primo tempo “di studio”, cade al suolo. Mister Guidolin azzecca una doppia mossa: dentro il vecchio Crespo, che non è il nipote di quello che giocava e vinceva in quel Parma con Veron e Chiesa ma è proprio lui, fuori il giovane Bojinov; sulla fascia sinistra tocca invece a Castellini, che rileva Galloppa. Valdanito si porta a spasso in area Grava, ubriacato dalle finte dell’argentino e forse dalla valanga di attestati di stima ricevuti, si infila tra i bolsi Cannavaro e Campagnaro e manda in gol per la prima volta nella sua carriera Antonelli, la mossa a sorpresa di Guidolin. E Mazzarri intanto che fa, perché non interviene? Guarda il suo Napoli che, dopo un discreto primo tempo, col solito corredo di gol ammazza-partita sprecati, lentamente svanisce. Reparti sempre più distanti e sfilacciati, giocatori stanchi o al rientro da infortuni che inseguono con la lingua da fuori avversari più brillanti. Cannavaro sembrava quello legnoso e pasticcione di un paio di anni fa, per nulla aiutato né da Grava né da Campagnaro; l’ultimo Campagnaro, tra l’altro, non pare affatto insuperabile in fase difensiva. Ci avesse preso gusto, a tornare al suo ruolo giovanile di esterno di centrocampo? Se è così, Dossena e Maggio possono guarire con calma, intanto Mazzarri inserisca in difesa un Rinaudo o un Santacroce, quando sarà finalmente abile e arruolabile.
Mentre il Parma capisce che può prendersi la serata; Jimenez orchestra in regia, Biabiany e Antonelli si involano negli invitanti spazi lasciati sguarniti da Aronica e Zuniga, quest’ultimo convincente ma solo da metà campo in su, Crespo si traveste da uomo della svolta. Arrivano così altri due schiaffi ad uno svagato Napoli, inferti da Lucarelli e Jimenez. Non basteranno nemmeno 6 minuti di recupero e il ripescaggio da chissà quale antro di Jimmy Hoffer per raddrizzare una serata amara e beffarda come questa. Non è bastato un super Gargano, in veste “puffo atomico” né un Hamsik da mille pause ma anche da 12 gol a campionato. Ci si chieda il perché piuttosto di tutto quel nervosismo; ce lo dicano gli espulsi Quagliarella e Mazzarri. Un professionista non può dire all’arbitro “Sei vergognoso”, questo il fin troppo sanguigno Fabio lo sa? E un allenatore non può abbandonare scioccamente la squadra nel momento topico della partita né giustificare ogni sconfitta con ipotetici errori arbitrali. Si parli di tecnica e solo di quello. Ci sono ancora cinque finali. Ma si lasci stare la Champions, quella sarebbe un di più. Si registri meglio la squadra, tenendo conto delle indicazioni delle ultime gare. La prossima squalifica darà un salutare turno di riposo a Cannavaro, Rinaudo può essere il suo supplente. Campagnaro, almeno per il momento, si fa preferire come laterale di spinta più che come marcatore. E Cigarini, Bogliacino, Hoffer reclamano spazio, visto anche l’infortunio di Denis, peraltro stranamente ignorato da Mazzarri. E poi, diciamolo, puntare ad un’Europa League in cui ci giocano Liverpool e Benfica sarebbe tanto degradante, caro, saccente Napoli?

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