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lunedì, Giugno 17, 2024
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La Commissione: mettere fine all’emergenza rifiuti

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NAPOLI. Mettere fine al commissariato straordinario per i rifiuti: è la conclusione cui è arrivata la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e contro le ecomafie che ha approvato, all’unanimità, un documento con cui sostiene la necessità di passare «quanto prima» alla gestione ordinaria. «Del resto – si legge nella relazione – i risultati più che apprezzabili ottenuti fino a oggi conducono a escludere l’esistenza attuale di un’ermergenza. Non bisogna quindi temere il protrarsi di una emergenza che non appare più come tale». Il documento è stato inviato alla Camera, al Senato, al presidente del consiglio Berlusconi e ai ministri dell’Interno Pisanu e dell’Ambiente Matteoli.
Il voto della commissione parlamentare è arrivato nello stesso giorno in cui il consiglio dei ministri ha nominato Bruno Pettinato prefetto con l’incarico di vicecommissario del prefetto di Napoli delegato per l’emergenza rifiuti in Campania. Pettinato, 61 anni, entrato nell’amministrazione civile dell’Interno nel 1967, è a Napoli dal 1975. Svolge dallo scorso luglio anche le funzioni vicarie della prefettura di Napoli e nella sua carriera ha già seguito le emergenze terremoto e bradisismo e, più recentemente, quella di risanamento del Sarno. Ora dovrà occuparsi, tra l’altro, della messa in sicurezza delle discariche realizzate tra il ’94 e il ’99 per affrontare l’emergenza.
Il fatto che non vi sia più un’emergenza non vuol dire che il problema dei rifiuti possa dirsi risolto. Anzi, lo stesso presidente della commissione, Paolo Russo, parla, riferendosi alla Campania, di «situazioni di criticità», individuando in particolare tre punti. Il primo riguarda la raccolta differenziata. «Nei grossi centri, da Napoli a Salerno, da Caserta a Castellammare, da Torre del Greco a Casoria – dice Russo – siamo ancora a percentuali a una cifra. Troppo poco, occorre fare di più». C’è poi, il mancato completamento del sistema impiantistico. Il ciclo si è fermato alla realizzazione dei Cdr. Restano da costruire i termovalorizzatori. A Santa Maria La Fossa i lavori sono iniziati. Tutto ancora fermo, invece, ad Acerra. «La localizzazione degli impianti in una medesima area – sostiene Russo – ha reso tutto più difficile. Ma è chiaro che il ciclo va chiuso». La terza «criticità» riguarda la gestione ordinaria. «Bisogna passare ai cosiddetti Ato», dice Russo. Resta, su quest’ultimo punto, la difficoltà legata al passaggio di consegne dallo straordinario all’ordinario, tanto più che da circa dieci anni Province e Comuni non hanno più competenza in materia. La commissione parlamentare, nella sua relazione, prevede questa difficoltà e indica anche una soluzione. «Occorre procedere – si legge nel documento – ad un ”passaggio controllato”». E la commissione ipotizza una sorta di «sistema di tutoraggio» per quegli enti che dovranno gestire l’ordinario.



p.mai. Il Mattino 20 dicembre 2003

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