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In Campania non tutte le spiagge sono vietate

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Tutti al mare sul litorale domizio, sdraio e ombrelloni a prezzi stracciati. Quest’anno, i gestori dei circa duecentotrenta stabilimenti balneari dell’unica fascia costiera casertana, di cui 110 a Castel Volturno, 65 a Mondragone e 68 a Baia Domizia, non hanno applicato il rincaro ai servizi da spiaggia. Prendere la tintarella lungo gli arenili dei quarantuno chilometri di costa del litorale domizio, in molti punti tornato anche balneabile, costa poco più di quindici euro, a fronte dei trenta di Sorrento e dei quarantacinque di Rimini e Riccione.


Ecco i tratti di costa balneabili
secondo i dati Arpac che possono essere consultati sul sito www.arpacampania.it Castel Volturno da lido Cristal a Costa Azzurra, da Pinetamare a lido Sibilla; Cellole intero tratto costa comunale da Fontana Vecchia a Baia Felice; Mondragone da Le Vagnole a Rose Rosse e da Papele Stercolilli a Villaggio Europa; Sessa Aurunca, da camping Baia Domitia a Baia Azzurra.

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Prezzi bloccati.
«Molti lidi – dichiara il segretario provinciale del Sindacato italiano balneari Marcello Giocondo – in conseguenza del disastro ambientale della stagione estiva 2009, hanno applicato gli stessi prezzi del 2008 e del 2009. Aumentare il costo di sdraio e ombrelloni significa tagliare le gambe al turismo. Per essere più chiari, i prezzi sul nostro litorale, sono bloccati da almeno cinque anni. In un contesto di crisi come quello attuale, c’è poco da rincarare, anzi farebbero bene le istituzioni dislocate sul territorio a tendere una mano agli imprenditori turistici ed in particolari a quelli del settore balneari, attraverso la richiesta di finanziamenti mirati alla sponsorizzazione e al rilancio del territorio».

Giocondo non vuole assolutamente sentir parlare di caro spiaggia, anzi precisa che alla fine del 2010, il Sib ha presentato alla Camera di commercio di Caserta un piano invariato relativo al listo prezzi dei servizi in spiaggia. «Per un ingresso, un lettino e per i servizi di uso comune, il range di spesa va dai 10 ai 20 euro», dice Giocondo.

A luglio e agosto, senza far differenza tra alta o bassa stagione, un pendolare spende al giorno tra i quindici euro e i venti euro o poco di più. Nel pacchetto è compreso il parcheggio dell’auto, la discesa in spiaggia, un ombrellone, un lettino e una sdraio; per ogni lettino aggiuntivo, il prezzo varia tra i sei e i dieci euro, mentre per ogni sdraio il prezzo è compreso tra i tre e i cinque euro. Chi invece preferisce un abbonamento mensile il prezzo varia tra i trecento e i cinquecento euro, con un omaggio, nella maggior parte degli stabilimenti balneari, di saune, bagno turco o ingresso in piscina per i più piccoli.

«I gestori degli stabilimenti del nostro litorale – continua Giocondo, che ha la supervisione e, quindi, la responsabile sindacale dell’80 per cento delle strutture balneari presenti lungo la fascia costiera domizia – almeno per quest’anno hanno deciso di comune accordo di tendere una mano ai tanti villeggianti, che scelgono le nostre spiagge per la tanta sospirata tintarella estiva. Voglio ricordare, – prosegue – che le nostre strutture balneari offrono diversi servizi che, nella maggior parte dei casi, vengono poco sponsorizzati soprattutto dalle istituzioni dislocate sul territorio. Un appello va ai sindaci dei quattro comuni del litorale domizio, i quali devono quotidianamente, a mio parere, farsi portavoce delle istanze che provengono dalla mia categoria, tanto bistrattata nell’ultimo decennio. Eppure quest’anno possiamo vantare di numerosi punti nalneabili».


Sequestri di diverse strutture.

Ma, mentre nella giornata di ieri, favorevole anche il bel tempo, gli stabilimenti hanno registrato quasi un pienone, continuano le polemiche per i sequestri di diverse strutture dislocate sull’intero tratto rivierasco a firma della Capitaneria di Porto di Mondragone e Pozzuoli. Per far luce sulla vicenda, ma soprattutto, per avere un quadro completo della situazione, che riguarda il mancato pagamento degli arretrati relativi ai canoni demaniali, su segnalazione dell’Agenzia delle Entrate, è stata convocata dalla Presidenza del Consiglio della Regione Campania, per giovedì 30 giugno, alle 12, nei locali di Palazzo Santa Lucia a Napoli, un vertice al quale parteciperà anche il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, i sindaci dei Comuni di Castelvolturno, Cellole, Mondragone e Sessa Aurunca e i rappresentanti provinciali e regionali del Sindacato italiano balneari. «La situazione che riguarda i canoni demaniali – afferma ancora il segretario provinciale del Sib – è diventata insostenibile. Quello che chiediamo a gran voce, è lo stato di calamità naturale per l’increscioso episodio accaduto a cavallo tra le stagioni turistiche del 2008 e del 2009. Se non viene dichiarato lo stato di calamità naturale, è improbabile che gli operatori balneari possano pagare gli arretrati relativi ai canoni demaniali, in quanto il guadagno, specialmente nelle ultime due stagioni, è stato minimo. Chiedo al presidente del consiglio regionale Paolo Romano di prendere a cuore la vicenda e di aiutare la nostra categoria».


Gabriella Cuoco

Il Mattino il 26/06/2011

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