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giovedì, Maggio 2, 2024
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Il WWF: «Siamo contrari alla costruzione dell’inceneritore»

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Siamo assolutamente contrari – dichiara Alessandro Gatto, presidente regionale del WWF
Campania – al via libera della provincia di Napoli alla costruzione di un impianto tra
Giugliano e Villa Literno per smaltire le “ecoballe” di “Taverna del Re”. Innanzitutto perché
il WWF è contrario ad ogni forma di incenerimento dei rifiuti per evitare ulteriori
inquinamenti dell’atmosfera, del suolo e delle acque che potrebbero essere evitati con
soluzioni diverse dall’incenerimento. Poi perché quelle “ecoballe” contengono rifiuti non
meglio definiti. Si tratta di rifiuti non omogenei e indifferenziati. Potrebbero esserci anche
grosse quantità di rifiuti pericolosi o che diventano pericolosi durante la combustione.
La Provincia di Napoli ha approvato un documento, spedito alla Regione Campania, dove
conferma la scelta del Presidente Stefano Caldoro per la realizzazione di un inceneritore
che andrà ulteriormente a peggiorare le condizioni ambientali di un territorio già
pesantemente inquinato da rifiuti tossici e rifiuti ordinari.
Un territorio, – continua Stefano Franciosi, presidente del WWF Lago Patria – quello di Giugliano e di Villa Literno,
già continuamente martoriato da tantissimi episodi di disastro ambientale e bisognoso di
urgente bonifica. Nel documento della provincia di Napoli abbiamo appreso che c’è
l’esigenza che la Regione Campania, o un Commissario all’uopo nominato dal Presidente
della Regione, predisponga in tempi brevissimi, oltre a tutte le azioni necessarie a chiarire
gli aspetti giuridico-amministrativi relativi alla definizione della “proprietà” dei rifiuti,
anche un avviso per la manifestazione d’interesse alla realizzazione di un impianto di
trattamento termico per lo smaltimento dell’intero ammontare di tali rifiuti. Da questo si
evince – conclude Francesco Autiero, presidente del WWF agro aversano – come sia ancora
tutta da definire anche la strada corretta da seguire. Non vorremmo che si facessero
“forzature” per imporre, ancora una volta, una scelta fallimentare e sbagliata nonché
nociva e pericolosa per la salute dei cittadini e dell’ambiente.

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