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Acqua, a Giugliano si apre la battaglia burocratica

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di TONIA LIMATOLA



GIUGLIANO. Eniacqua, la società incaricata dalla Regione di intascare i debiti milionari dei Comuni nei confronti dell’ente di Santa Lucia, ha siglato un accordo con l’amministrazione di Giugliano per una transazione relativa ai consumi e ai canoni di depurazione non versati dal 1992.
Le ingiunzioni di pagamento della società di riscossione regionale sono intanto arrivate, alla fine del ´99, in centinaia di Comuni campani e, da allora, tra contestazioni e mancate riscossioni si sono inevitabilmente aperti decine di contenziosi davanti al Tar.
A Giugliano l’intricata vicenda arriverà nell’ aula consiliare lunedì mattina quando si voterà una proposta di transazione che estingue il giudizio in corso dopo i provvedimenti cautelari di Tar e Consiglio di Stato. La richiesta iniziale era di 27 milioni di euro (tra acque bianche e reflue), poi dimezzati nel corso del giudizio in seguito alle proteste degli amministratori che hanno contestato i conteggi.
Adesso si dovrà deliberare sulla proposta di transazione che, oltre ai periodi di imposizione 1992-2000, comprende anche gli ultimi tre anni. Giugliano dovrà sborsare 23 milioni e 361mila euro per sanare il pregresso e scongiurare azioni giudiziarie per l’ultimo triennio.
Come pagherà il Comune? Si accenderà un mutuo alla Cassa depositi e prestiti. Per i conti relativi all’ultimo triennio con l’emissione dei ruoli, cioè direttamente con la riscossione dei tributi dai cittadini.
«Abbiamo scelto di chiudere la questione senza toccare l’avanzo di bilancio, pari a 8 milioni di euro – dice l’assessore Michele Cantone – che potrà essere destinato ad altri progetti, approfittando della possibilità, unica, di attingere fondi attraverso la Cassa Depositi e Prestiti a interessi bassissimi».
Di cosa si discuterà in Consiglio? In pratica della copertura finanziaria e del piano di rateizzazione in tre anni. Ma come si è accumulato il debito? È il risultato di un atavica difficoltà nel riuscire a riscuotere i canoni privati. Un circolo vizioso che pesa anche sulla manutenzione dei depuratori, sempre più spesso colpevoli di inquinare il mare.
Le tasse sulle acque reflue non sono del resto mai state riscosse, mentre quelle relative all’acqua potabile sono state notificate fino al ´98. Aggravano la questione, poi, le contestazioni dei residenti nella zona costiera, sprovvista di fogne e, quindi, senza l’obbligo di versare i canoni di depurazione notificati. A sua volta il Comune contesta il conteggio delle acque reflue che non tiene conto di dispersioni della rete idrica e prescrizioni. Disagi legati al contenzioso con la vecchia ditta che gestiva manutenzione della rete e bollettazione.
Anche l’attività di recupero non è certo impresa facile. L’anagrafica comunale non è aggiornata e l’ampiezza del territorio, vasto oltre 94 kmq, rappresenta un grosso ostacolo alla notifica delle cartelle.
Nel frattempo la nuova ditta per la gestione del servizio idrico ha già raggiunto 18mila utenti per la lettura dei contatori, poi provvederà anche alla stipula dei nuovi contratti.



IL MATTINO 7 FEBBRAIO 2004

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