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venerdì, Giugno 21, 2024
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Giugliano, ecco l’edizione cantata de «Lo Cunto de li Cunti»

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GIUGLIANO. Una presentazione-spettacolo ha segnato, sabato a Giugliano, l’uscita del primo volume dell’edizione per bambini de «Lo Cunto de li Cunti», curato da Domenico Basile e Grazia Zanotti Cavazzoni per L’Isola dei Ragazzi. Tra i presenti, il sindaco Francesco Taglialatela, entusiasta produttore del cd accluso al libro, dove Massimo Andrei racconta le fiabe, Francesca e Amelia Rondinella le cantano e Patrizio Rispo interpreta Giambattista Basile in veste di narratore e chiosatore di se stesso.





Il grande ritorno del Pentamerone



di Donatella Trotta





Vecchie «scorticate» che anticipano di quattro secoli la moda del lifting, nascondendo le rughe del corpo in un grande nodo di pelle raccolto dietro la schiena. Orchi dal cuore tenero che, anziché spaventare e divorare giovani un po’ tonti, prendono a proteggerli con amorevole pazienza (e chissà che il verde, ripugnante e simpatico «Shrek» cinematografico non si sia ispirato a tali colleghi secenteschi). E ancora, gattemorte (cenerentole) tutt’altro che succubi, determinate a perseguire la propria felicità senza esitare, se necessario, a troncare di netto la testa alla matrigna cattiva (altro che pulp), e poi clonazioni ante litteram generate da magici sortilegi… È un mondo modernissimo – giocoso grottesco ironico, ingrommato di chiaroscuri barocchi e radicato in un cuore di tenebra capace di regalare improvvisi squarci di luce – quello evocato dalle fiabe raccolte dal giuglianese Giambattista Basile nel XVII secolo e pubblicate postume, per iniziativa della sorella cantatrice Adriana, tra il 1634 e il ’36, con il titolo Lo Cunto de li cunti, ovvero lo trattenemiento de’ peccerille.
Più noto come il Pentamerone – per la sua struttura di modello boccaccesco, articolata in 49 storie all’interno di un racconto-cornice, narrate da dieci donne in 5 diverse giornate -, questo capolavoro della letteratura occidentale ha avuto però più fortuna tra gli adulti che tra i bambini destinatari, peraltro fruitori di fiabe frutto degli infiniti saccheggi basiliani ad opera dei vari Grimm, Perrault, Lippi, Gozzi, Wieland… Come è dimostrato dalle altrettanto infinite traduzioni-riscritture dell’opera (in italiano, da Benedetto Croce a Michele Rak fino all’ultima di Roberto De Simone, per i Millenni Einaudi). «Un modo per preservare i più piccoli da una visione troppo cruda, cruenta e violenta della realtà, edulcorandola o epurandola tout court con censure preventive non esenti da ipocrisia» commenta Grazia Zanotti Cavazzoni, origini bolognesi e residenza romana, insegnante in scuole sperimentali a tempo pieno con un bagaglio crea(t)tivo in laboratori soprattutto teatrali. Discendente delle prime traduttrici, nel XVIII secolo, del napoletano barocco del Pentamerone in dialetto bolognese, Grazia era quasi una predestinata, dal gioco del caso, a imbattersi a sua volta nel Basile, appassionandosene fino a desiderare di farlo conoscere ai ragazzi d’oggi. Accettando la sfida di tradurlo per loro.
E il fato, come in una fiaba de Lo Cunto, ci ha messo lo zampino. Così, Grazia ha incontrato nientemeno che il tris-tris-tris nipote in carne e ossa del grande Giambattista (per parte di uno dei fratelli, Olivio): Domenico Basile, quarantenne imprenditore tessile, docente volontario di arti audiovisive nel carcere di Secondigliano a Napoli e, soprattutto, promotore di un recupero del Pentamerone per il grande pubblico nonché di una Fondazione Basile di imminente apertura nel palazzo di famiglia, a Giugliano. Scenario del loro incontro, l’anno scorso, il Teatro Valle di Roma dove, manco a dirlo, si presentava l’ultima versione basiliana di De Simone. L’esito? Un’originale edizione per bambini de Lo Cunto de li Cunti, curata da Grazia Zanotti Cavazzoni e Domenico Basile per le edizioni napoletane L’Isola dei Ragazzi in cinque volumi: il primo, con le fiabe della prima giornata, è appena uscito con illustrazioni di Marcello Congiu, una bella e pertinente introduzione di Gianni Montesarchio.
È un momento fortunato per la «restituzione» del Basile ai ragazzi d’oggi: cinque mesi fa, il poeta salernitano Elio Pecora ha pubblicato con Mondadori una raffinata selezione-riscrittura di 25 fiabe del Pentamerone illustrate da Paolo D’Altan; prima ancora, la stessa Grazia Zanotti aveva curato, con le colleghe Manuela De Luca e Armida Rienzi e con le illustrazioni di Cecilia Avallone, un’antologia di dieci fiabe (due per ogni giornata) de Lo Cunto «tra narrazione, teatro, musica e gioco» per le edizioni Ferv. Il progetto dell’Isola dei Ragazzi va un passo oltre: con la trovata dialogica di inserire brani autobiografici di Giambattista Basile, curati dall’inventiva del suo discendente con tanto di indirizzo e-mail ([email protected]), rende il rapporto con testo, autore e contesto sapientemente interattivo.

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b>IL MATTINO 24 FEBBRAIO 2004

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