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Chiuse sette agenzie di scommesse clandestine

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MARCO DI CATERINO




FRATTAMAGGIORE. La febbre delle scommesse clandestine. Invece di funzionare come Interent point, in una decina di agenze il collegamento in rete serviva a scommettere su avvenimenti sportivi esteri. E tra Afragola, Casoria, Cardito e Casandrino, una decina di «innocui» internet point, in realtà funzionavano da vere e proprie sale scommesse.
E nel corso del fine settimana, i militari del comando primo gruppo Napoli della Guardia di Finanza e le fiamme gialle della compagnia di Afragola, nel corso di un accuratissimo servizio di controllo hanno chiuso sette agenzie di scommesse illegali, denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli nove persone, tra raccoglitori e scommettori e smantellato tutte le sofisicate attrezzature eletroniche. Sedici computer e sedici stampanti, cinque lettori ottici, sette modem, 3.000 schede in bianco e 1.500 quoste di scommesse, insieme ad una ingente documentazione amministrativa, sono finiti sotto sequestro, cosi pure qualche migliaio di euro che i finanzieri hanno trovato nelle sale scommesse clandestine.
Difficile e particolarmente complessa è stata l’indagine che le Fiamme Gialle hanno condotto per individuare le sale da scommesse clandestine. Le sette agenzie, infatti, funzionavano come internet point, posti dove pagando relativamente poco è possibile collegarsi alla rete e navigare in internet.
In relatà, come hanno accertato i finanzieri della compagnia di Afragola, i gestori delle sette agenzie chiuse, scaricavano dalla rete diversi «statini» delle quote delle scommesse determinate da un pool di società di bookmaker esteri. Poi il passo successivo era quello di proporle agli scommettori e gestire in proprio la raccolta delle puntate e il pagamento delle eventuali vincite. In questo modo, come hanno accertato i finanzieri, nelle agenzie entrava un vero e proprio fiume di euro, tanto che il sospetto che a gestire il tutto siano stati ancora una volta i clan della camorra è più che fondato.
Il fenomeno della giocate clandestine effettuate negli Internet Point, come hanno sottolineato gli inquirenti, ha assunto in pochi mesi i contorni di un vero e proprio allarme sociale. La rete Internet esercita infatti un grande fascino, soprattutto tra i ragazzini, che numerosi frequentano queste agenzie per il collegamento in rete.
E dalla innocua navigazione all’ingresso nel modo delle scommesse il passo è davvero breve. Sono state moltissime le segnalazioni di genitori preoccupati per aver trovato nelle tasche dei loro figli, le «bollette» delle giocate, tante anche con puntate di 50-100 euro a scommessa. Intorno a queste sale frequentate soprattutto da minorenni, si muove anche il feroce mondo degli usurai e quello immancabile degli spacciatori. Un’operazione che continua, con accertanti e perquisizioni. E non è escluso che nella rete finiscano i burattinai dell’organizzazione.
Per questi motivi, oltre che per quelli strettamente fiscali, le Fiamme Gialle hanno dato un grande impulso alle indagini per l’individuazione delle sale scomesse calndestine, che operano prevalentemente in quella sterminate sequenza di paesoni che è l’hinterland di Napoli.




IL MATTINO 24 FEBBRAIO 2004

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