QUALIANO. Si erano presentati all’ospedale Cardarelli venerdì scorso, affermando di essere stati feriti entrambi a un ginocchio durante un tentativo di rapina. Hanno dato le loro generalità dicendo di essere due cognati, uno, Ernesto Palmieri, con precedenti per reati contro il patrimonio, l’altro, Rocco Caso, incensurato.
Ma a distanza di quasi una settimana si è scoperto che uno dei due gambizzati in realtà era un latitante con una pena per rapina da scontare, e che aveva fornito al drappello del Cardarelli generalità e documenti del fratello, incensurato, cui assomiglia come una goccia d’acqua. Per di più all’insaputa di quest’ultimo. A scoprire l’imbroglio, gli agenti della squadra giudiziaria del commissariato di Giugliano, coordinati dai vicequestori Alberto Francini e Pietropaolo Auriemma.
Per il 27enne Maurizio Caso sono così scattate le manette e ora è piantonato in ospedale. Oltre alla condanna per rapina ora dovrà rispondere di false attestazioni. Denunciato anche il cognato, ferito anche lui, che dovrà rispondere di favoreggiamento aggravato, avendo accreditato lo scambio di persona. Era invece all’oscuro di tutto il fratello incensurato. Più volte, infatti, Maurizio Caso negli anni ha fornito le generalità del fratello Rocco, coinvolgendolo nei suoi affari. Gli agenti del commissariato di Giugliano stanno ora cercando di ricostruire la dinamica del ferimento.
ANTONIO POZIELLO – IL MATTINO 25 FEBBRAIO 2004