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domenica, Giugno 30, 2024
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Marano: ancora stop per l’area industriale

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L’area industriale c’è ma non decolla. Nuovi intoppi fanno slittare a data da destinarsi (in un primo tempo si era parlato di gennaio) il taglio del nastro dell’area Pip: 166mila metri quadri ricavati nella popolosa frazione periferica di san Rocco, in una zona che un tempo era ad alta vocazione agricola e che in seguito è stata martoriata dall’abusivismo edilizio. La Regione, che nel 2006 aveva stanziato circa 4milioni e 500mila euro di euro per supportare il progetto del Comune e per incentivare l’occupazione nella zona, sollecita infatti la rendicontazione delle opere di urbanizzazione secondarie (strade, fogne, illuminazione) realizzate dalla Iniziative industriali di Sant’Antimo, la ditta che nel 2004 si era aggiudicata il bando di gara (project financing) emanato dall’amministrazione Bertini e che ha poi completato l’intero complesso industriale. Una serie di interventi nelle aree limitrofe alla zona Pip e a supporto delle aziende, almeno 39, che hanno in seguito ottenuto le licenze dall’amministrazione Perrotta. L’atto di rendicontazione, obbligatorio per legge, non è mai stato redatto da alcuna amministrazione cittadina. Come sono stati spesi quei soldi? Il problema, con ogni probabilità, risiede a monte. Per incentivare le aziende (vetrerie, tipografie, aziende del settore calzaturiero e autodemolizioni) a trasferirsi nell’area Pip di San Rocco, la Regione aveva infatti stanziato 4milioni e 500mila euro ottenendo, come contropartita, la garanzia che vi sarebbe stato un abbassamento dei costi per la vendita dei singoli capannoni. L’indicazione sarebbe stata però disattesa con la stipula della convenzione tra le parti, visto che i capannoni sono stati poi venduti a prezzi (1100 euro al metro quadro) tutt’altro che concorrenziali. In caso di mancata rendicontazione o di utilizzo improprio dei fondi, la Regione può pretendere la restituzione delle somme. Se lo farà, il Comune, già da alcuni mesi dichiarato strutturalmente deficitario, sarà alle prese con nuova grana di carattere finanziario. Sulla nascente area industriale – come se non bastasse – pende inoltre un’indagine dei carabinieri di Caserta, che nei mesi scorsi hanno passato al setaccio la documentazione propedeutica all’apertura del cantiere. Gli inquirenti avrebbero focalizzato la loro attenzione su alcuni clausole del contratto stipulato qualche anno fa tra l’Ente e la Iniziative industriali di Sant’Antimo, con particolare riferimento alle penali da comminare (per ritardi o altri tipi di inadempienze contrattuali) eventualmente proprio al concessionario. Penali presenti nello schema di convenzione arrivato in Consiglio comunale e di cui, secondo le accuse di alcuni politici locali, si sono perse le tracce al momento della sottoscrizione dell’accordo tra le parti.


Il Mattino

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