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venerdì, Maggio 3, 2024
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Trasferimento delle balle, una schiarita dall’incontro a Roma

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di FRANCESCO VASTARELLA





Il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha fatto sapere tramite il suo rappresentante: «Non darò l’autorizzazione per trattare i rifiuti campani». Ma dagli altri, sebbene condizionata e per soli due mesi, la disponibilità è arrivata nel vertice di ieri a Palazzo Chigi presieduto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, presenti Antonio Bassolino e il capo del dipartimento di Protezione civile, Guido Bertolaso.
«La schiarita c’è grazie a un piano credibile che abbiamo», commenta il commissario per l’emergenza, Corrado Catenacci. Ci sono state delle aperture, insomma, da parte delle Regioni che ieri hanno partecipato all’incontro, nonostante le durissime prese di posizione di ben due ministri leghisti, Castelli e Maroni, domenica all’assemblea della Lega Nord, con un attacco senza precedenti al governatore Bassolino: «Incapace di liberare le strade dai rifiuti».
Al vertice hanno partecipato rappresentanti di Umbria, Marche, Piemonte, Abruzzo, Emilia, Friuli, Calabria, Puglia. La Lombardia s’è presa otto giorni di tempo per le valutazioni tecniche. Ma più che valutazioni tecniche appare ancora una volta un segnale per far decantare la polemica leghista. L’impegno ad aiutare la Campania sarà formalizzato nella conferenza Stato-Regioni in programma giovedì a Roma. Intanto, del caso si occuperà il Consiglio dei ministri nella seduta di oggi. Verranno molto probabilmente formalizzati i decreti con i poteri speciali nel campo delle requisizioni dei suoli per le aree di stoccaggio e trattamento dei rifiuti. Non solo, si parla della dichiarazione di uno stato di eccezionale gravità, dunque di una sorta di stato di calamità per il quale tutte le Regioni saranno chiamate a contribuire smaltendo quote di rifiuti campani. Catenacci avrà il potere di intervenire in danno della Fibe, appaltatrice dello smaltimento e della costruzione degli impianti, in caso di inadempienze contrattuali.
«È stato un incontro sereno, vivace e collaborativo – spiega Catenacci – e c’è uno spiraglio grazie alla solidarietà verso la regione che attraversa un’emergenza eccezionale. L’intervento finanziario del governo e la collaborazione delle Regioni ci consente di portare al governo un programma per i prossimi 60 giorni. Mi auguro che tutti diano una mano in questo momento particolare».
Per alcuni giorni, oltre ai treni diretti negli inceneritori tedeschi, la Campania dovrà dunque continuare ad arrangiarsi da sola con 70-80mila tonnellate da smaltire, gli impianti che funzionano a singhiozzo e le proteste che divampano qua e là a ritmo quotidiano. Oggi dovrebbe riaprire l’impianto Cdr di Pianodardine ridando fiato alla provincia di Avellino in crisi profonda, tanto che 40 sindaci si sono rivolti a Catenacci sollecitando l’invio dei rifiuti in altre regioni. Oggi funzionerà invece a singhiozzo il Cdr di Giugliano, dove i tecnici del Commissariato sono stati costretti, dopo le proteste, a ridurre le quantità provenienti da comuni che non fanno parte del bacino, facendo saltare anche l’accordo con la vicina Aversa. Gli sforzi nelle prossime ore saranno concentrati anche in provincia di Caserta, che nelle strade ha accumulato una quantità ormai insopportabile di immondizia.



IL MATTINO 30 MARZO 2004

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