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domenica, Giugno 30, 2024
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ANTONIO TORNA A CASA, GIUGLIANO IN LUTTO
La salma a Varcaturo. L’autopsia: non è stato sgozzato

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VARCATURO. Il feretro di Antonio Amato, il cuoco napoletano ucciso sabato scorso in un raid terrorista in Arabia Saudita, è giunto nella chiesa di San Luca a Varcaturo (Napoli), avvolto in un drappo tricolore e scortato da pattuglie della polizia e dei carabinieri. Ad attendere la salma c’erano il padre, la madre e la sorella. Il feretro resterà in chiesa per tutta la giornata di domani, in attesa dei funerali solenni di sabato, presieduti dall’arcivescovo di Aversa, monsignor Mario Milano.




L’AUTOPSIA: ANTONIO NON E’ STATO SGOZZATO, UCCISO CON COLPI DI PISTOLA



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Giugliano. Non è stato sgozzato, ma è stato ucciso con tre colpi di pistola, due dei quali sparati alla testa. E’ questo il risultato dell’autopsia su Antonio Amato, 35 anni, il cuoco di Giugliano assassinato sabato scorso in Arabia Saudita. Le spoglie di Amato sono arrivate a Roma mercoledì notte, a bordo del C 130 del settimo reparto operativo autonomo dell’Aeronautica. Ad attenderle, il fratello della vittima, Fabio, accompagnato da alcuni familiari. Poi la salma è stata trasferita dallo scalo all’Istituto di medicina legale, dove è stata eseguita l’autopsia. I professori Paolo Arbarello e Giovanni Umani Ronchi non hanno rilevato alcun segno di sgozzamento sul cadavere. Amato è stato riconosciuto dai familiari nell’istituto di medicina legale di Roma. Il pubblico ministero Franco Ionta, titolare dell’inchiesta, ha firmato l’autorizzazione per la sepoltura della salma. I colpi che hanno ucciso Amato, secondo quanto si è appreso giovedì pomeriggio, non sarebbero stati sparati a bruciapelo. Nel cadavere del cuoco residente a Varcaturo non sono stati trovati proiettili, ma solo tracce del loro passaggio. Arbarello e Ronchi, gli stessi che sottoposero ad autopsia i resti di Fabrizio Quattrocchi, dovranno ora tentare di dare altre risposte agli inquirenti. In particolare, cercare di ricostruire la dinamica della sparatoria ed accertare la sequenza dei colpi e le traiettorie. I risultati saranno poi consegnati al pm Ionta, il quale procede contro ignoti per sequestro di persona a scopo di terrorismo e omicidio. La salma di Amato è arrivata nel pomeriggio di giovedì a Varcaturo. Solo oggi (sabato 5 giugno) saranno celebrati i funerali in forma solenne dal vescovo di Aversa, Mario Milano, nella Chiesa di San Luca, la parrocchia che dista pochi metri dall’abitazione in cui il cuoco viveva con i genitori, un fratello e una sorella. In questi giorni non si è mai interrotto il via-vai di parenti e amici presso la casa di Amato. In segno di lutto le luminarie che sono state allestite per la festa patronale della «Madonna della Pace», iniziata domenica scorsa e che terminerà domenica prossima, resteranno spente per due giorni. Sul campanile della seicentesca chiesa di Santa Sofia, dove mercoledì sono state ricollocate le copie di tre bassorilievi trafugati sei anni fa, invece, campeggia una bandiera della pace accanto ad una grande fotografia di Amato.
«Spero solo che presto possano individuare gli assassini di Tony – ha detto affranto Fabio qualche minuto prima della partenza per l’aeroporto militare di Ciampino – ma anche se li arrestano nessuno mai potrà restituircelo. In questo momento ho il dovere di essere forte».

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