Non ce l’ha fatta ad entrare in parlamento, ma nelle parole di Biagio Iacolare, 51 anni, vicepresidente del Consiglio regionale e leader indiscusso dell’Udc maranese, non c’è traccia di delusione o rimpianto. “La candidatura al parlamento non era nei miei programmi – esordisce l’esponente dell’Unione di centro – Mi è stato chiesto di scendere in campo dai vertici del partito e io mi sono prontamente adeguato, impegnandomi in una sfida che non si presentava delle più facili”.
Il risultato, quello ottenuto nella sua roccaforte storica, è tutt’altro che brillante: soltanto 1269 preferenze pari al 4.4 per cento dei votanti. Cosa significa?
“Non parlerei di risultato negativo, in fondo a Marano ci siamo attestati al doppio del dato nazionale. Il problema vero è un altro ed è tutto di carattere politico: da un lato soccombiamo rispetto a chi gioca al rialzo con le promesse elettorali, dall’altro rispetto a chi punta tutto sulla protesta. Il radicamento sul territorio non garantisce più i vecchi risultati. L’obiettivo, per il futuro, è quello di rimodulare la nostra proposta e di proseguire nell’azione di rinnovamento della classe politica”.
Rinnovamento a partire dalle prossime amministrative?
“Noi ci stiamo provando e continueremo a farlo. In questo momento storico deve prevalere un discorso di buona amministrazione”.
Ha già pronto l’identikit del futuro candidato sindaco?
“Un nome capace di aggregare e che sia possibilmente un giovane”.
Se le faccio quello di Luigi Ruggiero?
“E’ un giovane che ha tutte le carte in regola”.
Potremmo assistere a una riedizione dell’alleanza con il Pdl?
“Siamo aperti al confronto con tutte le forze, ma quel che conta è ritornare a parlare alla gente. Che poi ci si allei, sempre a patto che sussistano i presupposti, col Pdl o con il Pd non è fondamentale”.