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venerdì, Aprile 26, 2024
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Il comitato Renzi: costruire l’inceneritore è atto irresponsabile

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La decisione della Giunta Regionale di dar corso alla realizzazione di un termovalorizzatore a Giugliano è un atto irresponsabile, privo di sensibilità politica e di equità nei confronti di un territorio vessato da oltre 30 anni di scelte dannose che ne hanno condizionato e compromesso gravemente lo sviluppo.
E’ questa la posizione dell’area politica che fa capo a Matteo Renzi, rappresentata a Giugliano dall’ing. Giuliano Morlando, coordinatore dell’Associazione BigBang Smartsud, che tra Maggio e Luglio scorsi è stata protagonista di numerose azioni politiche sul territorio e di un convegno sulla legalità, con il magistrato Raffaele Cantone, che ha avuto vasta risonanza sui media e larga partecipazione della cittadinanza.
Per sottrarsi alla procedura di infrazione europea che impone alla Regione Campania di eliminare in qualche modo, e in tempi rapidi, le cosiddette ecoballe, dice Morlando, sarà sufficiente realizzare una discarica ad hoc, e riempire l’ennesima cavità tra le tante ancora esistenti sul nostro territorio. Non vedo cosa ci possa essere di strano visto che Giugliano ha dovuto sopportare l’apertura di numerose discariche per soddisfare le esigenze di una intera regione. Non si capisce perché non se ne possa attivare una nuova al solo scopo di risolvere problemi che questa volta riguardano solo ed esclusivamente la terza città della Campania.
Questa valida alternativa con una spesa di circa 50 milioni, comprensiva della sistemazione e del recupero ambientale della superficie, invece dei 350 ipotizzati, comporterebbe anche un notevole risparmio, senza contare i costi dello smantellamento del termovalorizzatore, fra 25 anni, se tutto andrà bene.
Un termovalorizzatore deve essere inserito in un programma strategico, e non credo ci sia niente di strategico nella decisione presa, che ipotizza di smantellare la struttura dopo 25 anni. Nel programma strategico generale della Regione Campania, una volta smaltite le ecoballe, basterà incrementare solo di un po’ la potenzialità del termovalorizzatore che si dovrà costruire in provincia di Salerno, in zona a bassa densità abitativa, per completare il ciclo dei rifiuti.
La popolazione dell’area metropolitana a Nord di Napoli, ha paura di questa scelta, non solo per le normali ricadute inquinanti, ma specialmente perché non si fida della gestione di un impianto che verrebbe costruito in piena terra di camorra, molto vicino alla zona di influenza del clan dei casalesi.
Giuliano Morlando, da ingegnere, dice inoltre che la scelta del sito è irrazionale, perché vista la direzione da Ovest dei venti prevalenti nella zona, esporrebbe direttamente diversi centri abitati alle ricadute di polveri sottili, con evidente aumento dei rischi per la salute, già molto elevati, qui, rispetto ad altre aree del Paese.
Il coordinatore dell’associazione renziana, ricorda che già tra il 1993 e il 1997, da consigliere comunale di Giugliano, si era opposto fermamente e con successo alla realizzazione di un termovalorizzatore a Giugliano. Ma oggi, dice, sarebbe un atto gravissimo. Gli effetti sul territorio e sulla popolazione, dovuti ad una tal decisione, sommati ai disastri già causati dal depuratore di Cuma, dalle numerose discariche mal realizzate e mal gestite, sarebbero simili, se non più gravi dei danni causati dalle organizzazioni criminali con le discariche abusive e le tonnellate di rifiuti tossici sepolti. Ormai il territorio è allo stremo, e sarebbe il colpo di grazia per l’economia della zona. L’insensibilità della Regione e delle istituzioni sovracomunali, in termini di danno all’ambiente ed alla salute della cittadinanza, accrediterebbe un binomio assurdo che già circola sul web: Regione=Camorra.
Una politica dissennata in oltre trenta anni ha concentrato da queste parti tutti i sistemi più dannosi per l’ambiente e la salute, senza alcuna compensazione e senza equilibrio di sorta, attuando la sistematica distruzione delle campagne e l’inquinamento irreversibile delle falde. La stessa politica che ha dislocato qui oltre 200.000 abitanti di Napoli, di cui solo 70.000 a Giugliano, senza dotare questa zona di adeguati servizi. Non si capisce perché l’area Nord di Napoli, con circa un terzo della popolazione del capoluogo, debba essere così sottovalutata e bistrattata.
L’improvvida decisione della Giunta regionale, peraltro, avviene in un momento molto delicato per la città che, senza amministrazione democratica per la nota vicenda dello scioglimento per camorra, è priva di sindaco e di rappresentanti istituzionali che la possano difendere. E quindi è un atto di viltà politica.
A chi dice che l’inceneritore sta pure a Vienna, ho sempre risposto che però a Vienna ci stanno i viennesi, qui invece è attestato che ci sta la Camorra, sì, quella con la C maiuscola.
In ogni caso la pubblicazione del bando di gara, come sottolineato anche dalle numerose associazioni ambientaliste dell’area, è illegale in quanto non rispetta le leggi dello stato che vietano l’installazione in un territorio, già particolarmente martoriato, la realizzazione di ulteriori impianti inquinanti. Per questo a Settembre assieme a tutte le Associazioni interessate, ai sindaci dei comuni di Qualiano, Parete, Marano, Mugnano, Calvizzano, Villaricca, Melito, Lusciano, Aversa, Sant’Antimo ed alle organizzazioni politiche presenti sul territorio, presenteremo ricorso al TAR per la sospensione del bando comunitario, costituendoci anche parti civili.

Ing. Giuliano Morlando, coordinatore Associazione BigBang Smartsud

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