MARANO. Entro 20 giorni Prefettura e Ministero degli Interni dovranno mettere a disposizione delle parti il testo integrale della relazione a firma del prefetto Renato Profili (composto da 5 pagine) e l’intero dossier (circa 250 pagine) della Commissione d’Accesso che ha indagato per oltre un anno sull’attività amministrativa del Comune di Marano. E’ il primo importante sviluppo dopo la presentazione, ieri mattina, del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania da parte degli avvocati Giuseppe Abbamonte e Riccardo Marone, il pool di prestigio di amministrativisti che tenteranno di ribaltare il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Marano per “accertate ingerenze della criminalità organizzata”. I legali avevano esplicitamente richiesto, in sede di presentazione del ricorso, che il giudice disponesse l’acquisizione degli atti affinché, attraverso la completa valutazione dei carteggi, si possa addivenire in tempi rapidissimi ad una soluzione della vicenda. Il termine imposto dal giudice con l’ordinanza, di fatto, sfrutta il periodo di sospensione delle attività nel mese di agosto.
Intanto continua la campagna di mobilitazione del “Comitato-Consiglio comunale di lotta”: il destituito sindaco Mauro Bertini ha formalizzato ieri mattina tre istanze alla Commissione prefettizia raccogliendo le segnalazioni dei cittadini e continuando a mantenere fede all’impegno di rappresentanza assunto con il voto democratico: «Ho segnalato tre questioni che rappresentano amari segnali di deterioramento – spiega Bertini – innanzitutto la comparsa del fenomeno del “manifesto-selvaggio” che in undici anni di amministrazione aveva visto la città di Marano come unica realtà in cui i manifesti abusivi venivano ricoperti dagli attacchini comunali. Inoltre, sabato e domenica, in occasione degli spettacoli di MaranoEstate, alla villa del Ciaurro non c’era assoluta vigilanza e gli Lsu in servizio hanno faticosamente sedato un paio di risse fra giovani che avevano provocato tumulti. Infine, ed è davvero preoccupante, ho segnalato che ci risulta la ripresa massiccia del fenomeno dell’abusivismo edilizio: quello che avevamo contrastato efficacemente, come dimostrano le cifre, sembra aver colto immediatamente il segnale di cedimento da parte dello Stato ed i palazzinari sono tornati in azione».
E continua anche la raccolta di firme per la sottoscrizione della diffida al ministro Pisanu ed al presidente Ciampi per il ritiro del decreto: sono circa un migliaio i cittadini che hanno già espresso in questo modo lo sconcerto per una decisione che non condividono. Nei prossimi giorni pubblicheremo il lunghissimo elenco di nomi.
WWW.MAUROBERTINI.COM
