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GIUGLIANO, LA GIUNTA TECNICA SI DIMETTE
Il centrosinistra cerca di sanare la spaccatura

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GIUGLIANO. Si dimette la giunta tecnica contestata dai partiti a Giugliano. Ieri mattina i sei assessori tecnici, al lavoro da luglio 2003, hanno protocollato la lettera di dimissioni, rendendo ufficiale un documento consegnato nelle mani del sindaco Francesco Taglialatela alcune settimane fa. Una decisione sofferta che arriva dopo mesi di bagarre e feroci contestazioni sul loro operato da parte dei politici.
Gli assessori si fanno da parte e scrivono: «La dilungata discussione tra il sindaco e i partiti determina precarietà amministrativa e istituzionale e mina la messa in atto di risposte alle emergenze cittadine». Così si fanno da parte per consentire al sindaco e ai partiti di trovare finalmente un’intesa e uscire definitivamente dall’empasse politica. «Un atto che mette i partiti davanti alle loro responsabilità – dice Taglialatela – i tempi sono ristretti: non dimentichiamo che ci approssimiamo a varare importanti provvedimenti e l’amministrazione non può lavorare senza una giunta».
La nuova crisi è la conseguenza della profonda spaccatura all’interno della coalizione. Il testa a testa tra sindaco e partiti non poteva non ripercuotersi sul lavoro della giunta: contestazioni continue e progetti bocciati sul nascere, mandando in tilt l’amministrazione comunale. La nomina dei sei assessori tecnici, infatti, aveva subito fatto storcere il naso agli otto partiti della coalizione di centrosinistra, che rivendicavano visibilità nell’esecutivo. Con le dimissioni si apre così un nuovo capitolo della crisi politica che va avanti da un anno e mezzo. Lo scorso ottobre un accordo siglato con le segreterie provinciali di Ds, Margherita, Sdi, Verdi, Rifondazione, Udeur, Repubblicani e Italia dei valori prevedeva la nomina di una giunta politica a dieci entro la fine del 2003. Ma da allora, l’obiettivo è non stato raggiunto, alimentando polemiche durissime all’interno della coalizione. Per accelerare l’iter a fine luglio il sindaco aveva sollecitato i partiti a trovare un accordo sui nomi da presentare al tavolo delle trattative, ma all’appello non hanno ancora risposto Ds e Margherita.
A questo punto le segreterie politiche dovrebbero proporre a breve i nomi per la giunta a 10, secondo i requisiti stabiliti al tavolo delle trattative: competenze specifiche, pari opportunità, rappresentatività delle periferie cittadine.




TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 15 SETTEMBRE 2004

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