Chilometri di costa rovinati da rifiuti di ogni genere. Il litorale domitio,
si è presentato ai bagnanti, come una discarica a cielo aperto. Ha ospitato sulle
sue rive, immondizia che ha spaziato da una parte all’altra, a causa delle correnti
generate dal vento forte. Un materasso in acqua, un barile di grandi dimensioni,
rifiuti organici ed inorganici, rifiuti chimici quali detersivi e spray. Tutto, sul quel
bagnasciuga, dove bambini ignari del pericolo hanno giocato con palle e racchettoni,
bagnanti hanno passeggiato dribblando gli ostacoli e persone, stanche di vedere
tale disastro, hanno invece cercato di rimuovere alcuni pericoli. C’è chi parla anche
di topi rimossi. Ma a prescindere se vero o meno la presenza di animali, quanto
presente sulle spiagge, è abbastanza da far capire il degrado che regna all’interno di
quello che potrebbe, invece, essere un patrimonio turistico. Depuratori di Cuma e
Castelvoturno funzionanti in parte, ma, l’accento, va posto anche su scarichi abusivi
e mancate bonifiche. Se le questioni in causa, fossero risolte a monte con gli adeguati
controlli, non ci sarebbe alcun bisogno di temere le forti piogge o la foce che straripa.
Quest’ultima, a causa del malfunzionamento, diventa ulteriore bacino di rifiuti. Che
sia competenza di un Comune o dell’altro, il risultato è unico: lo spettacolo è poco
gratificante, pericoloso ed il tutto, a scapito dei bagnanti ma anche degli stabilimenti
balneari, che investono risorse per offrire strutture efficienti e sempre ottimizzate, ma
risentono, alle volte, della fuga di persone stanche di non poter usufruire del mare e,
troppo spesso, neppure della spiaggia.
Clicca e guarda la fotogallery realizzata da Mariarosaria Lumiero
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