Tutto cambia affinché nulla possa cambiare e, alla fine, il candidato a sindaco del Pd sarà scelto sempre a Roma. Ennesima riunione fallimentare quella che ieri sera si è svolta nel circolo del Partito Democratico. Dopo ore e ore di discussioni e nonostante manchino pochissimi giorni alla chiusura delle liste, il “gruppo di lavoro” costituito dal commissario della segreteria cittadina Giuseppe Russo non è stato in grado di trovare un nome che potesse accontentare tutte le componenti nelle quali il partito è oramai frammentato. Sul tavolo del confronto sono state vagliate tantissime candidature. In pole position ci sono ancora Pietro Di Girolamo e Ombretta Argenzio. Più defilate le ipotesi che conducono all’imprenditrice Tecla Magliacano e al secondo classificato alle primarie Nicola Pirozzi. Caldeggiato anche il nome del presidente del circolo Arcangelo Palumbo, sul quale però ci sarebbe il “no” dei topiani. Proposta pure la candidatura dell’on. Giovanna Palma per superare questo stato di impasse che sta portando il partito allo sfascio. In ogni caso, il commissario Giuseppe Russo si incontrerà questo pomeriggio a Roma con il vicesegretario del Partito Democratico Lorenzo Guerini. Saranno valutati i nomi di Palumbo e dell’on. Palma, in attesa, si pensa, di trovare la quadratura del cerchio su di un terzo candidato sul quale tutto il partito possa convergere. Per questo motivo, resta in stand by la candidatura del già due volte sindaco Francesco Taglialatela.
Anche questa volta, quindi, il direttivo locale non sarà completamente coinvolto nella scelta del candidato a sindaco. Non sarebbero bastati, quindi, comunicati e lettere di contestazione nei confronti del metodo utilizzato quando fu scelto l’avvocato Emanuele D’Alterio. Alcuni denunciano una “falsa apertura” da parte del commissario. Altri la reputano una “presa in giro”. Altri ancora, invece, ritengono che all’interno del Pd, si continui a lavorare per rompere gli equilibri. Il tutto andrebbe appannaggio di qualche altro candidato a sindaco, presumibilmente Antonio Poziello, ed è proprio accorgendosi di questo che Peppe Russo avrebbe preso di nuovo le redini in mano della situazione, sminuendo così, ancora una volta, il circolo. Tra contestazioni, mancanza di trasparenza inaspettate diaspore, il Pd continua a sgretolarsi e, forse, anche a perdere un po’ di credibilità agli occhi dei suoi elettori.


