Manifesto choc dell’opposizione. I partiti di opposizione attaccano il primo cittadino per una serie di vicende considerate “oltraggiose”, tra cui quella scoppiata durante l’ultima assise, per la mancata concessione di una pausa di 5 minuti, ma anche per le frasi pronunciate contro la segretaria comunale e per come sta gestendo, più in generale, l’amministrazione comunale, arrivando a definirlo “inadeguato” e “violento”. Un attacco, quello del Partito Democratico, L’Altra Marano e del gruppo Indipendente, che denota un ulteriore aumento del livello di scontro. Il manifesto, firmato dai consiglieri comunali: Pasquale Coppola, Domenico Paragliola e Roberto Sorrentino (PD), Mauro Bertini, Anna Garofalo e Alessandro Recupido (L’Altra Marano), Lorezno Abbatiello, Michele Palladino e Vincenzo Passariello (Indip.), recita testualmente (il manifesto integrale è visibile in basso, dopo l’articolo):
«Wanted Angelo Liccardo, 39 anni, segni particolari: occhio spento. Professione: Sindaco di Marano. E’ accusato di… tentata violenza ripetuta e continuata, in associazione con terzi, nei confronti della libera dialettica democratica all’interno del Consiglio Comunale; di aver tenuto per mesi la Giunta Comunale nell’illegalità disattendendo in pieno le disposizioni della legge n° 56 del 2014 e rifiutandosi dl regolarizzare la cosa fin quando non è stato messo con le spalle al muro da una mozione dell’opposizione; di vilipendio della massima istituzione democratica cittadina per aver proferito nel corso di una seduta del Consiglio parole offensive e volgari nel confronti della Segretaria Generale del Comune: “chesta comunist ‘e merda ci ha proprio rutto ‘o cazz… ma pecche nun se ne va a fanculo…” compromettendo e svilendo cosi il decoro, la dignità e l’immagine stessa della città da lui impropriamente rappresentata; di inadeguatezza anche caratteriale al ruolo vista la frequenza sempre maggiore con la quale assume atteggiamenti e comportamenti violenti, ai limiti dell’aggressione, che denotano una crescente insofferenza nel confronti di tutto e di tutti e che sono il segno di un preoccupante stato di fragilità che mal si addice a chi ha funzioni e responsabilità tanto importanti; di abbandono della città al degrado e alla invivibilità per seguire soltanto le eterne beghe di una maggioranza che si scompone e ricompone in continuazione e per curare interessi che non sono quelli della comunità cittadina».
«Di invitano – prosegue il manifesto – quelli che hanno la possibilità di avvicinarlo senza rischi a operarsi per convincerlo a una resa spontanea e a fargli capire che fare il Sindaco di una città come Marano non è cosa sua e che sarebbe opportuno che quanto prima se ne rendesse conto e si ritirasse in buon ordine… per il bene suo e per quello della città».

