E’ scoppiato il caos a Giugliano, a poche ore della presentazione delle liste. Una guerra combattuta non solo nel Partito Democratico, dove in poche settimane si è consumata la dolorosa rottura, ormai insanabile tra i vertici provinciali, regionali e nazionali da un lato e i dirigenti locali dall’altro. Poziello alla fine è andato per conto suo e nel PD sono rimasti in pochi. Nel centro destra è avvenuto qualcosa di analogo e a testimoniarlo è il noto esponente, ex consigliere comunale del Pdl, Antonio Dell’Aquila che attraverso una nota, poche ore fa, ha dichiarato: «La mia rinuncia alla candidatura per una battaglia di democrazia. Una decisione sofferta quella di rinunciare a candidarmi nel mio partito. Chi mi conosce – ha spiegato l’ex consigliere comunale del Pdl – sa della mia smisurata passione per la politica. Ma non potevo avallare decisioni che di politico hanno ben poco e che soprattutto mortificano la dignità di quanti ancora nella politica credono».
«Tanto di cappello a quelli che nel Pd si sono ribellati all’imposizione di decisioni non condivise. Avevo sperato fino all’ultimo che la stessa cosa succedesse in Forza Italia, partito che ho contribuito a fondare e far crescere in questa città. Così purtroppo non è stato ed ancora una volta si è preferito subire piuttosto che combattere. Potevo accettare la candidatura a sindaco che mi è stata generosamente offerta dai vertici di Fratelli d’Italia – a cui va la mia immensa stima e gratitudine – e sfruttarla per assicurarmi senza troppo affanno un posto in Consiglio Comunale per la seconda volta, ma l’opportunismo non mi appartiene».
«La politica non si fa con le parole che sono solo un mezzo per convincere gli altri della bontà di ciò che si intende fare. In tanti nei mesi passati avevano infatti, criticato soprattutto sui media, il sistema per nulla democratico che vige attualmente nel mio partito dove si subiscono scelte decise altrove, senza mai un minimo di discussione. Ma quando dalle parole si doveva passare ai fatti in molti non hanno avuto il coraggio di agire. La mia battaglia affinché in questa città una classe dirigente possa autonomamente fare le scelte che responsabilmente ritiene più idonee per i concittadini e per la nostra terrà continuerà in modo più energico di prima. Agli amici candidati non farò mancare il mio sostegno morale ed elettorale come se fossi impegnato in prima persona, nella speranza che in un futuro non lontano, abbiano uno scatto di orgoglio e si ribellino a chi incapace di sostenere il confronto politico e soprattutto dialettico tende a sopprimere ogni forma di dibattito».

