Curiosità, certezze, sorprese, debacle. Si può trovare di tutto spulciando i dati delle elezioni comunali del 31 maggio. Tra voti di lista discordanti, preferenze divergenti e previsioni disattese, le coalizioni di Antonio Poziello e Luigi Guarino si preparano al ballottaggio del prossimo 14 giugno per decidere chi sarà il futuro primo cittadino di Giugliano.
SINDACO E LISTE
CONSIGLIERI
È alquanto evidente l’exploit dell’ex presidente del consiglio comunale Luigi Guarino che ha fatto incetta di voti sulla fascia costiera, difendendosi molto bene nel centro storico. Due liste civiche, “100 volti x la svolta” e “Guarino sindaco”, nonché chiara espressione di preferenza esclusiva per il candidato a sindaco, hanno ottenuto ottimi risultati, rispettivamente 2.262 e 3.373 voti. Male, a questo punto, il risultato ottenuto da Forza Italia. Il partito di Berlusconi che si è imposto come prima forza politica in città per le elezioni regionali, non è stato in grado di esprimere più di 5.800 preferenze contro le 11mila delle regionali. I moderati sono stati tenuti a galla solamente dai voti di Francesco Aprovitola, figlio dell’ex consigliere comunale Giuseppe, e dell’altro apprezzato ex consigliere comunale PDL Alfonso Sequino. Buone attestazioni anche per le donne che hanno “corso” assieme ad Aprovitola e Sequino ossia Simona Palumbo e Gianna De Angeliis.
Non hanno deluso le aspettative, invece, le due liste di riferimento di Antonio Poziello, ossia la lista civica “Poziello sindaco” con 7.887 voti e “Giugliano Libera” con 3.672 preferenze. Decisamente lontane dalle previsioni pre-elettorali le altre liste a sostegno della candidatura di Antonio Poziello. Delude leggermente l’Ncd che in base alle previsioni di inizio voto avrebbe dovuto toccare almeno quota 3.500 preferenze. Il partito che fa capo a Giulio Di Napoli ha ottenuto soltanto 2.323 consensi. Non benissimo anche le liste Verdi-Repubblicani e Socialisti per Giugliano, che hanno raccolto rispettivamente 1.776 e 1.446 voti. Male, anzi malissimo il Partito socialista italiano che ha racimolato solo 130 voti, decisamente una brutta figura.
Grandi rimpianti, invece, per il Partito Democratico. Netta l’affermazione dei democrat come primo partito in città, avendo ottenuto ben 10.744 voti, mille in più rispetto alle elezioni regionali. Al Pd è mancata di certo una coalizione che sarebbe potuta essere formata da Sel (lista esclusa in extremis dalla commissione mandamentale elettorale di Marano) e da una civica “Guardascione sindaco”. I democratici, inoltre, potrebbe essere stati traditi anche da un eccesso di fiducia nei confronti dei cosiddetti “voti d’opinione”.
Voti di opinione a valanga riversati sul Movimento Cinque Stelle che si è affermato come terza forza politica in città con i suoi 7.303 voti di lista dietro a Pd e “Poziello Sindaco”, e quindi come secondo partito assoluto. I diecimila voti usciti a Giugliano per le regionali avevano innescato buone speranze negli attivisti a cinque stelle, ma il voto comunale è stato completamente diverso. Ottima prova sulla fascia costiera dove i grillini hanno tenuto testa a Luigi Guarino in qualche sezione, male però in alcuni seggi del centro storico. Molto positivo l’apporto del candidato a sindaco Palma che ha portato alla sua lista 700 voti disgiunti.
Invece, Fratelli d’Italia si attesta come quarto partito in città, dietro Pd, M5S e Forza Italia, con le sue 2.753 preferenze. Un solo seggio scattato per la lista che ha presentato come candidato a sindaco il medico Vincenzo Basile. Ci sarebbero anche alcune frizioni nel gruppo tra Emanuele Bifaro, candidato più eletto che ha raccolto 742 consensi, e proprio il candidato Basile. Secondo indiscrezioni, Basile avrebbe dovuto rinunciare alla carica di consigliere qualora fosse scattato un solo seggio. Quindi, Bifaro sarebbe dovuto entrare in consiglio comunale, ma nella giornata di oggi Vincenzo Basile ha fatto sapere che non rinuncerà al ruolo di consigliere comunale per difendere i diritti dei propri concittadini. Una decisione comunque rispettabile che, a quanto pare, ha però irritato alcuni dirigenti regionali e provinciali del partito che fa riferimento a Giorgia Meloni.
Buon riscontro politico, meno quello elettorale, per la 28enne Anna Russo, candidata a sindaco della civica “cambiaMenti”. 2.607 preferenze totali, di cui 2.067 di lista. Davvero poche per riuscire a strappare uno scranno in consiglio comunale. Così non è stato, Anna Russo non farà parte del prossimo consiglio comunale, ma ha ringraziato tutti i 2.607 elettori dai quali ripartire per portare avanti questo progetto politico nuovo composto da giovani e professionisti del territorio.
Chiude la sfilata della liste “Giugliano Metropoli” con Andrea D’Alterio candidato a sindaco. La civica che ha fatto dell’uscita dalla città metropolitana, del recupero di una sede giudiziaria e di sport e cultura i suoi punti cardine, non ha sfondato il muro delle 1.300 preferenze. Ovviamente, per D’Alterio non è scattato alcuno scranno in consiglio comunale.

