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lunedì, Maggio 6, 2024
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SUBI’ TENTATIVI DI MOLESTIE A 10 ANNI, NON VA PIU’ A SCUOLA
Marano, la madre della ragazzina ora 14enne indagata per evasione dell’abbligo scolastico

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MARANO. Evasora dell’obbligo scolastico, perché “fortemente

traumatizzata da un tentativo di abuso”, che sarebbe avvenuto

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nell’agosto di circa cinque anni fa. E proprio nei giorni

scorsi, presso l’ufficio del “Giudice di Pace”, alla quarta traversa

Quarto – Marano, è proseguita la fase istruttoria circa il

procedimento penale (art.731 c.p.p.), a carico della genitrice

della ragazza, appena 14enne, al fine di chiarire “la condotta

tenuta dall’indagata”, ovvero dalla predetta genitrice, a seguito

di formale denuncia del dirigente della scuola ai Servizi

Sociali del Comune, ed ai carabinieri della locale stazione.

Come, del resto, avviene di prassi.

La minore? Ovviamente, un nome di fantasia: Antonella.

Ed ecco la dinamica, triste e drammatica, dei fatti che l’hanno

vista, più che protagonista, vittima innocente ed ignara,

del rituale ambiente di una provincia addormentata ed abbandonata

al degrado, al malessere sociale di routine. Dove

ignoranza, promiscuità e precarietà si impastano in un mix

esplosivo di intolleranza e violenza.

Sono circa le nove di una calda serata di agosto, in un’abitazione

“economica e popolare di viale della Libertà”. La madre

di Antonella: altri tre bambini ed il convivente, si reca

con costoro in una farmacia di Villaricca, lasciando sola a casa

la povera ragazza, all’epoca dei fatti meno che decenne.

Di lì a poco, citofona al portone il solito “amico di famiglia”,

un uomo quasi 60enne che, con la scusa di voler aspettare all’interno

i genitori di Antonella, la fa sedere su una sedia e le

chiede “se sapeva baciare” (dandole poi alcuni baci sulla

bocca), “se era diventata signorina”. Infine, “la voleva vedere”,

le tocca il seno e le parti più intime, attraverso i pantaloncini

– jeans.

Anzi, anche tre giorni prima, il presunto “sporcaccione”, profittando

che la madre di Antonella, sentitasi male, era stata

costretta all’ospedale di Giugliano, si era presentato a casa in

viale della Libertà, domandando alla malcapitata ragazza “se

le erano cresciuti i peli sulla….”. Senza però toccarla. I sanitari

del nosocomio di Giugliano, dove fu ricoverata Antonella,

sottoposta poi a visita ginecologica, evincevano che “la

bambina non presentava nessuna lesione per violenza carnale”.

Fortunatamente. Ma da allora la ragazzina non frequenta

più la scuola. Stando ai fatti, veramente strani e paradossali,

un dato è certo. Lo squallido e vile, anche se tentato abuso ha

lasciato purtroppo brutti segni sulla psiche e sull’equilibrio

di una personalità già di per sé labile ed incerta. Macchiando

così i sogni di un’innocenza maledettamente provata.



GENNARO D’ORIO – IL GIORNALE DI NAPOLI 1 MAGGIO 2005

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