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domenica, Maggio 5, 2024
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MALLARDO: SMANTELLATO IL FORTINO DEL CLAN
Giugliano, arrestato latitante. Manette per favoreggiatore

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GIUGLIANO. Era la base operativa di uno dei più potenti clan dell’area a nord di Napoli. Al quarto piano di un edificio di Giugliano i fedelissimi del boss Mallardo nascondevano le attrezzature necessarie per i colpi in banca e in posta: ricetrasmittenti, mappe geografiche, fiamme ossidriche, tronchesi. A custodire il «patrimonio» per un valore di 60mila euro circa erano due pregiudicati: il latitante Antonio Basile, di 34 anni, e Marino Napolano, di 35. I carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti, li hanno arrestati nel corso di un blitz notturno.

Da tempo i militari erano sulle tracce del Basile, ricercato dal 17 novembre dello scorso anno su un provvedimento del Tribunale di Modena, avendo da scontare quattro mesi di reclusione per tentato furto aggravato ai danni di un ufficio postale emiliano. Il 34enne, meglio conosciuto come «pick up», si era rifugiato in una mansarda al quarto piano di corso Campano, protetto da un sofisticato sistema di videosorveglianza. Un riparo sicuro che gli consentiva di muoversi in tutta libertà ed in barba alle forze dell’ordine. Solo dopo lunghi appostamenti i carabinieri sono riusciti a farsi un’idea precisa dell’ubicazione del latitante, e ad organizzare un rapido blitz. L’operazione è scattata alle 2.30 dell’altra notte. In manette per favoreggiamento è finito anche il 35enne Napolano, pure lui vicino ai potenti signori del clan giuglianese. All’interno della mansarda gli uomini dei Mallardo nascondevano un vero e proprio patrimonio utile per i colpi da mettere a segno mediante il sistema del «buco». Sotto chiave un visore notturno a raggi infrarossi, diversi trapani, martinetti, fiamme ossidriche, torce, picconi, coltellini, elmetti protettivi, oltre al moderno sistema di videosorveglianza (con quattro telecamere e un monitor) che proteggeva l’abitazione. I due pregiudicati erano anche dotati di una sofisticata apparecchiatura ricetrasmittente, una vera e propria centrale con speciali canali sintonizzati sulle frequenze di polizia e carabinieri. Altri attrezzi sono stati sequestrati all’interno di una Lancia K custodita in garage. Qui i militari hanno confiscato un computer portatile zeppo di informazioni e dati: tra questi, un elenco degli uffici postali di Italia e una cartina geografica di Milano con degli obiettivi segnati in rosso. E’ probabile che il gruppo criminale stesse organizzando nuove rapine ai danni degli uffici postali del capoluogo lombardo. Una fuga fuori regione per un clan provato da numerosi arresti «eccellenti». Non ultimo quello del boss Francesco Mallardo, quel Ciccio ‘e Carlantonio catturato due anni fa. Ora dei capi dell’Alleanza di Secondigliano resta libero solo Edoardo Contini. A tenere le fila del clan giuglianese, dice chi coordina le indagini sulla camorra locale, potrebbe essere un fedelissimo di Mallardo: si tratta di Giuseppe Dell’Aquila, un 42enne originario di Forcella, latitante dal settembre 2002, attualmente ricercato per un residuo di pena di un paio di mesi.

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