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venerdì, Maggio 17, 2024
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QUATTRO SI’: UNA VITTORIA DELL’ITALIA LAICA, CIVILE E TOLLERANTE
I referendum di giugno l’opinione di Miriam Mafai

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ROMA. E’per lo meno singolare il fatto che mentre i sostenitori del sì ai quattro referendum convocati per il prossimo 12 e 13 giugno chiedono un voto a favore della donna, della sua salute del suo legittimo desiderio di essere madre, coloro che invitano all´astensione e che quindi vogliono sia mantenuta l´attuale legge, preferiscano parlare dell´embrione.



Il dibattito così si è spostato dal soggetto concreto interessato alla legge a una entità di cui è controversa persino la definizione (zigote, preembione, embrione) e di cui è impossibile, allo stato attuale della ricerca e del pensiero filosofico , definire l´identità.I sostenitori della legge non vogliono cioè discutere dei punti più controversi della legge, del numero di embrioni che si possano o debbano impiantare in utero, nè della possibilità/necessità di sottoporre gli stessi embrioni all´indagine preimpianto nel caso di coppie potratrici di una malattia genetica.
No, i difensori della legge, dalle gerarchie cattoliche ai cosidetti “teocon” vanno conducendo la loro cosidetta “battaglia culturale” in due direzioni . Da una parte colpevolizzando il legittimo desiderio di maternità della donna (ridotto a mero capriccio o velleità di onnipotenza), dall´altra sostenendo che l´embrione o preembrione o zigote sarebbe non una “vita in potenza” come sostenuto da numerosi filosofi e scienziati, ma già “persona” titolare dunque di specifici diritti. Si è scivolati così dal terreno legislativo e politico a quello della ideologia.



Nessuna sorpresa che dalla parte della difesa dell´embrione come “persona” si sia collocata la Chiesa Cattolica. Ma la Chiesa Cattolica non può pretendere il monopolio della verità. Non solo perchè nel contrasto tra scienza e fede molto spesso la Chiesa ha sostenuto posizioni sbagliate (basti ricordare il caso più clamoroso, quello di Galileo, per il quale la Chiesa ha chiesto scusa, sia pure dopo alcuni secoli); non solo perchè sul problema in questione, lo status del feto, il dibattito teorico o meglio teologico è stato nel corso dei secoli vivace, facendo prevalere di volta in volta, posizioni diverse e contraddittorie. Ma sopratutto la Chiesa Cattolica non può pretendere che la legge corrisponda a quei principi che essa giudica verità.



In un paese laico, per citare una celeberrima affermazione del nostro grande Cesare Beccaria, il peccato va distinto dal creato.
E infatti, la Chiesa considera l´adulterio o l´aborto che la legge italiana da tempo ormai considera leciti e regola con sue proprie norme. In questo caso, discutendosi della legge sulla fecondazione assistita, la Chiesa sembra aver voluto prendersi la sua rivincita su quel tanto di laicità che il nostro paese, grazie anche all´azione delle donne, si è conquistato nel corso degli ultimi trent´anni. Anche per questo la data del 12 e 13 giugno è importante.



Una vittoria del sì starebbe a significare una vittoria dell´Italia laica, civile, tollerante contro il tentativo di imporre ai cittadini ed alle cittadine di un paese ormai evoluto e moderno le regole e i principi della Chiesa Cattolica.




Miriam Mafai

http://www.comitatoreferendum.it/xml/hp.asp

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