Il carcere di San Vittore se
lo sono lasciati alle spalle un
paio di giorni fa: Antonio
Genidoni, il boss del clan
Esposito-Genidoni – anche
detto i «barbudos» – che
ha ordinato la strage dei
Vastarella, e il suo braccio
destro Emanuele Salvatore
Esposito sono stati trasferiti
in un altro penitenziario:
destinazione Voghera, in
provincia di Pavia. Ed è
da qui che attenderanno la
celebrazione dell’udienza
dinanzi al Tribunale del Riesame
che gli avvocati sono
intenzionati a sollecitare per
una rilettura delle accuse di
duplice omicidio e triplice
tentato omicidio per le quali
Genidoni ed Esposito sono
finiti in galera il 9 maggio
scorso.
L’istanza sarà presentata
a stretto giro, assai
in ritardo rispetto a quella
depositata per le due donne
del boss Genidoni (Addolorata
Spina e Vincenza Esposito,
rispettivamente madre
e moglie del ras), che hanno
pure incassato la conferma
delle accuse e della misura
cautelare da parte del gip.
L’allungamento dei tempi
dell’iter giudiziario è legato
al fatto che Genidoni ed
Esposito sono stati arrestati
su decreto di fermo a Milano
e che la convalida del fermo
è stata sovrintesa dal gip
del Tribunale del capoluogo
lombardo, il, quale ha poi
dovuto trasmettere gli atti
a Napoli per competenza.
L’iter si è sbloccato. Ma per
Genidoni ed Esposito non si
prevedono colpi di scena: li
incastrano le intercettazioni
che hanno catturato le loro
conversazioni.
FONTE: METROPOLIS