GIUGLIANO. Dopo i roghi all’impianto di Cdr di Giugliano e alle discariche abusive dove sono stati incendiati tonnellate di pneumatici e rifiuti plastici, si ritorna a parlare di emergenza. Questa volta potrebbe verificarsi quello che è gia accaduto un anno fa, quando le strade dei comuni della Campania erano invasi dall’immondizia: giovedì scorso è stato chiuso l’impianto di Santa Maria la Fossa, in provincia di Caserta, e l’intero sistema di raccolta e smaltimento potrebbe bloccarsi del tutto in pochissimi giorni. Il sito doveva essere utilizzato per lo stoccaggio delle “ecoballe” degli impianti di Cdr di tutta la Campania, ma la situazione si è aggravata dopo le proteste degli abitanti della zona, quando la magistratura ha emanato un provvedimento di sequestro dell’impianto. E’ attesa per oggi la decisione della procura di S. Maria Capua Vetere che dovrebbe dissequestrare l’impianto su richiesta del subcommissario per l’emergenza rifiuti, Ciro Turriello, che si avvale dei poteri conferiti al prefetto Catenacci in base al decreto n.14 del 17 febbraio scorso, che consente al commissario di intervenire, ripristinando la funzionalità degli impianti, quando vi siano vicende giudiziarie in corso. Il mancato accoglimento della richiesta rischia di creare una “paralisi” dei rifiuti in Campania.
RIFIUTI, SI RISCHIA UNA NUOVA PARALISI
Dopo la chiusura dell’impianto di Santa Maria
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