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lunedì, Luglio 1, 2024
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GIUGLIANO, SPARA AL FIGLIO: ARRESTATO

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GIUGLIANO. Spara al figlio dopo l’ennesimo litigio familiare. Almeno dieci colpi di pistola esplosi in rapida successione. Lui, Antonio Panico, salumiere di 72 anni, finisce in manette per tentato omicidio. Il figlio Domenico, 39enne con problemi di droga, riesce ad evitare i proiettili grazie all’intervento della polizia. Succede nel retrobottega di una salumeria di Giugliano, in una mattina di autentica follia. All’origine della discussione vecchi rancori familiari. Risentimenti esplosi all’improvviso, con una rabbia feroce e implacabile. «L’uomo aveva ancora la pistola in mano, quando è arrivata la polizia», racconta un giovane in via Togliatti. È lì, nelle strade a ridosso dell’ospedale San Giuliano, che si è consumato il dramma. «Sembrava impazzito. Non riuscivamo a fermarlo», si sente dall’esterno dell’Euro Market Panico. Sono da poco passate le 11, quando padre e figlio iniziano a discutere. Prima all’interno della salumeria, poi nel cortile su cui si apre la bottega. Dalla strada si sentono urla e oggetti che volano, ma chi abita da quelle parti fa finita di niente. Sembra la solita storia lite, la solite discussione. E invece no. Perché all’improvviso tra le mani di Antonio Panico spunta una pistola calibro 7.65. L’uomo punta l’arma contro Domenico, farfuglia qualcosa, poi preme il grilletto. Per almeno dieci volte. Il 39enne riesce ad evitare le pallottole, intanto parte la chiamata al 113. In zona c’è una volante del vicino commissariato di polizia: gli agenti raggiungono via Togliatti in pochi secondi. Il 72enne è in strada, ancora armato. Quando sente le sirene avvicinarsi, tenta di disfarsi della pistola lanciandola all’interno di un cancello. Tutto inutile. Gli investigatori recuperano l’arma e ammanettano l’uomo. Contro di lui le accuse di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, ricettazione e spari in luogo pubblico. La calibro 7.65 risulterà rubata a Pellizzano, vicino Salerno, nel 1997. A terra i poliziotti recuperano dieci bossoli, mentre altri 15 vengono sequestrati in una scatola custodita all’interno della salumeria. Più tardi verrà recuperata un’altra arma: si tratta di una pistola dello stesso calibro con matricola abrasa. Per sapere se anche la seconda pistola è stata utilizzata vengono effettuati alcuni prelievi per l’esame dello «stube». Le indagini – affidate agli agenti del Commissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Fiorillo e dal commissario Chiacchio – puntano subito alla pista familiare. E ai problemi di droga del 39enne. Gli investigatori sostano per l’intera mattinata dentro e fuori la salumeria. Ascoltano i vicini di casa. Sentono il figlio scampato miracolosamente alla morte. Parlano con i residenti di quella palazzina ad un piano che s’innalza sul negozio. E con la moglie del 72enne. Lei avrebbe assistito a tutta la scena.


UF – IL MATTINO 30 AGOSTO 2005

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