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giovedì, Maggio 16, 2024
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Il dramma di Qualiano visto dalla stampa partenopea

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Il dramma di Qualiano visto dalla stampa partenopea.



CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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Diciannove anni, ferito per errore: è in fin di vita

QUALIANO– Due sicari inesperti. Le mani che tre-mano. I colpi sparati all’impazzata. Un proiettile di rimbalzo che colpisce per errore un ragazzo. Raffaele De Rosa, diciannove anni, lotta tra la vita e la mor-te nel reparto di rianimazione dell’ospedale Carda-relli. È la vittima di un pomeriggio di terrore ieri a Qualiano: raid in un’agenzia immobiliare, colpi di pi-stola, due feriti e matrice ancora tutta da decifrare. LA SPARATORIA – Via De Vittorio, le cinque del po-meriggio. Due persone a volto scoperto e con occhiali da sole varcano la soglia nell’agenzia immobiliare ge-stita da Pasquale Ferrara, trent’anni. I due non pro-nunciano neppure una parola: entrano e sparano. Mirano alle gambe, Fer-rara viene colpito due volte. I killer però sono inesperti: vedono che fuori c’è gente, iniziano a spaventarsi. E continua-no a far fuoco indietreg-giando: uno, due, tre col-pi. Un proiettile rimbalza su una scrivania, la traiettoria impazzita si conclude contro il petto di Raffaele. Il colpo si fer-ma all’altezza della gola, il giovane si accascia a terra. I killer fuggono, Ferrara – ferito – chiamaaiuto. Arrivano i soccorsi, Raffaele viene caricato su un’auto e trasportato im-mediatamente all’ospe-dale di Giugliano: arriva in condizioni gravissime, i sanitari dopo una prima visita ne dispongono il trasferimento al Carda-relli. Da ieri sera è in Ria-nimazione, fuori dalla sa-la un capannello di pa-renti attende con ango-scia. L’INCHIESTA – Imme-diata l’inchiesta della po-lizia. Sul posto giungono gli agenti della Scientifi-ca e quelli della squadra mobile. Ferrara – sentito dagli investigatori – dice di credere che si tratti di un tentativo di rapina. Impossibile assodarlo, i due una volta dentro l’a-genzia non avrebbero for-mulato alcuna richiesta. È questo il motivo princi-pale per cui gli uomini della mobile escludono la pista rapina e puntano dritti invece in direzione di quella che porta al racket. La spedizione – stando a questa ricostruzione – sarebbe un messaggio degli esattori del pizzo. «Mai nessuna richiesta di tangen-te», dice Ferrara alla polizia. Gli inquirenti stanno anche tentando di accertare a che titolo il ragazzo colpito al petto fosse in quell’agenzia: nessun dub-bio invece sulla circostanza che sia l’ennesima vitti-ma casuale di killer inesperti. Gianluca Abate



La Repubblica

Qualiano, spara il racket colpito giovane testimone

HANNO le pistole in pugno e la loro missione è sparare, ma le mani tremano e non riescono a mantenere la mira. Feriscono il loro obiettivo alle gambe dentro un’agenzia immobiliare, ma non sono professionisti del crimine: il dito continua a premere il grilletto. Nervosi, agitati, sparano una raffica di proiettili, colpiscono in pieno un ragazzo di 18 anni che si trova a pochi metri di distanza, fermo in strada vicino a un bar. Una vittima innocente colpita al petto, la pallottola che gli si è fermata nel collo, tra la vita e la morte fino a tarda sera. Tutto per un agguato intimidatorio ai danni di un’altra persona che il giovane neanche conosceva. Inquietante il principale movente preso in considerazione dagli investigatori: racket. Almeno a giudicare dalla scena del delitto e dal comportamento dei due manovali della malavita forse al loro primo incarico di sangue.
Estorsioni: la piaga più profonda della provincia di Napoli. Tanto dilagante quanto poche sono le denunce alle forze dell’ordine. Il chiodo fisso del questore Franco Malvano che proprio in questi giorni sta incontrando commercianti, imprenditori, associazioni di categoria per trovare una canale fattivo di collaborazione con le forze dell’ordine. L’episodio di ieri pomeriggio a Qualiano potrebbe essere la dimostrazione che il braccio di ferro per ottenere il pizzo non prevede limiti da parte della criminalità. Beninteso, gli investigatori si stanno muovendo in queste ore sulla base della dinamica dell’accaduto, e non con riferimento alle dichiarazioni delle persone coinvolte. Mentre il titolare dell’agenzia immobiliare, unico dei due feriti in grado di essere interrogato, ha avanzato l’ipotesi di una tentata rapina che però non ha convinto.
Restano i fatti. Ieri pomeriggio in via Di Vittorio a Qualiano, strada periferica ma frequentata del centro dell’hinterland perché, a percorrerla, si raggiunge la rotonda di Maradona. Lì c’è l’agenzia immobiliare di Pasquale F., 30 anni. All’interno c’è soltanto il titolare. Accanto all’agenzia c’è un bar, all’esterno alcune persone ferme a chiacchierare tra cui Raffaele De Rosa. Piombano in due nell’agenzia. Sono armati e hanno il volto semi nascosto da grossi occhiali da sole scuri. Non dicono una parola. Entrano e sparano puntando verso il basso, nelle gambe di Pasquale F. Ma qualcosa l’innervosisce, forse il viavai in strada, oppure l’allarme lanciato da un passante. Si sentono scoperti, braccati. E allora indietreggiano sparando ancora quando invece la loro missione sarebbe già stata compiuta. Un messaggio consegnato, forse il più violento dopo aver tentato di avvicinare il titolare dell’agenzia per chiedergli una tangente ma senza riuscirci.
Fuggono e sparano, svuotano il caricatore per seminare il panico intorno a loro e garantirsi la fuga. Ma un proiettile rimbalza, finisce nel petto di De Rosa. Questione di millimetri, se non lo uccide. I sicari spariscono nel nulla, mentre i due feriti vengono trasportati all’ospedale di Giugliano, poi trasferiti al Cardarelli. Le condizioni di De Rosa sono considerate molto gravi. Viene operato, poi tenuto in osservazione in sala rianimazione. Non può parlare con gli investigatori. Lo fa invece il titolare dell’agenzia: «Non conosco il ragazzo ferito. Quegli uomini? Non hanno detto una parola prima di sparare. Forse era una rapina…». Irene De Arcangelis



IL MATTINO

Racket in agenzia. 18enne ferito: il ragazzo, colpito alla gola, era accorso con altri curiosi

Emissari del racket come belve ieri pomeriggio a Qualiano: dopo aver gambizzato il titolare di un’agenzia immobiliare che evidentemente si rifiutava di pagare la tangente, per aprirsi una via di fuga tra la folla accorsa, hanno continuato a sparare. Un proiettile ha colpito un ragazzo di 18 anni alla gola e ad un polmone. Gravi le sue condizioni. Giunto in shock emorragico all’ospedale Cardarelli di Napoli è in prognosi riservata: i medici sono riusciti finora a tenerlo in vita. Nelle prossime ore sarà sottoposto ad un delicato intervento al polmone.
Tutto è accaduto intorno alle 17. Pasquale Ferrara, ventinovenne titolare dell’agenzia immobiliare, in via Giuseppe Di Vittorio 80, aveva aperto da alcuni minuti quando hanno fatto irruzione due individui col volto coperto da caschi scuri. Il Ferrara, pregiudicato con precedenti di poco conto alle spalle, era solo. Senza proferire parola, i due sicari hanno fatto fuoco, probabilmente con una sola pistola, una calibro 38 a tamburo. Poi si sono avviati all’uscita. Il rumore dei colpi esplosi ha però richiamato numerose persone dal vicino bar e che si sono accalcate davanti alla porta, sbarrando di fatto l’unica via di fuga ai killer. A questo punto uno dei due ha ripreso a sparare premendo due, forse tre volte il grilletto. Un proiettile, rimbalzando contro il soffitto ha colpito Raffaele De Rosa, 18 anni, incensurato, alla gola. Il ragazzo si è accasciato in un lago di sangue. Sia il ferrara che il De Rosa sono stati trasportati all’Ospedale san Giuliano di Giugliano. Da qui il ragazzo è stato immediatamente trasferito al Cardarelli. Intanto i killer, riusciti a farsi largo, sono riusciti a scappare facendo perdere le tracce. Le condizioni del giovane passante hanno fatto in un primo momento temere il peggio, poi sono migliorate.
L’inchiesta è subito scattata. Indagano gli agenti del commissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Alberto Arancini, e i carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e dal tenete Orazio Ianniello. In queste ore si stanno ascoltando i testimoni. Al momento non è chiaro il contesto nel quale è maturato l’agguato, anche se gli investigatori sembrano convinti dell’ipotesi del racket e pe questo hanno a lungo sentito il Ferrara. L’ipotesi è che quest’ultimo possa non aver pagato il pizzo richiesto e per questo sia stato punito. Vi è, però, anche un’altra ipotesi, che pure viene presa in considerazione. Ferrara potrebbe, per la sua attività, essere entrato in contrasto con elementi legati ai clan o con esponenti degli stessi, soffiando loro qualche affare immobiliare e, dunque, suscitandone le ire e la punizione. Gli investigatori, stanno, intanto, passando al microscopio l’attività del Ferrara, verificando gli affari da lui trattati negli ultimi tempi ed avrebbero sequestrato numerosi carteggi ed altro materiale presso l’agenzia immobiliare. ANTONIO POZIELLO



IL DANARO
Spari in agenzia
Potrebbe essere un avvertimento il movente della sparatoria avvenuta questo pomeriggio in un’agenzia immobiliare a Qualiano, nel Napoletano, nella quale sono rimasti feriti il titolare, Pasquale Ferrara, di 30 anni, colpito alle gambe, ed un giovane di 19 anni, Raffaele De Rosa. Quest’ultimo è in gravi condizioni per un proiettile che lo ha raggiunto alla gola. La polizia sta cercando di chiarire a che titolo il giovane si trovasse nel locale, non escludendo che possa essere stato colpito da un proiettile di rimbalzo. Sia De Rosa sia Ferrara, che ha qualche precedente di lieve entità, sono ricoverati nell’ospedale di Giugliano. Secondo una prima ricostruzione, erano nell’agenzia immobiliare in via Di Vittorio quando sono entrate due persone, che hanno immediatamente aperto il fuoco riuscendo poi a dileguarsi. Gli investigatori ritengono plausibile che la «spedizione» mirasse a lanciare un avvertimento per motivi su cui sono in corso indagini. La polizia sta svolgendo accertamenti negli ambienti della malavita locale, mentre non sembra dare credito all’ipotesi di un tentativo di rapina.

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