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mercoledì, Maggio 22, 2024
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Traffico folle: muore in pieno centro a napoli

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Studente in scooter spinto da un’auto pirata e travolto da un bus Città paralizzata per ore dopo l’incidente che riapre le polemiche sulla sicurezza: 15enne ucciso in via Depretis. Aveva il casco


NAPOLI – Un urlo disperato di aiuto. Troppo tardi, le ruote posteriori di un pullman Mercedes 350 SHD gli hanno già schiacciato la testa sull’asfalto. E’ morto così, Alessandro, 15 anni, 16 a settembre, mentre a bordo della sua Vespa 50, stava per imboccare piazza Municipio. Alessandro è stato travolto negli ultimi metri di via Depretis mentre tornava a casa, in via Chiaia, dopo aver fatto rifornimento di carburante per il suo motociclo. Non c’è stato nulla da fare, anche se indossava il casco. E’ ancora poco chiara la dinamica dell’incidente, ma numerose testimonianze raccontano di un’auto che ha urtato lo scooter. Il ragazzo è stato sbalzato dalla sella della Vespa ed è finito sotto l’automezzo in movimento. La misteriosa vettura bianca è poi fuggita via: un’auto pirata. Un’altra, in una diventata troppo pericolosa negli ultimi tempi, senza i minimi requisiti di sicurezza: semafori, strisce pedonali, senza illuminazione di sera, dove si viaggia a velocità sostenuta.
Sono le 8 e 30. Alessandro, studente dell’Alberghiero «Cavalcanti» va a fare rifornimento. Lo aspetta una giornata di mare col padre Rocco, parrucchiere a via Chiaia, e il fratello Davide. La Vespa, usata, gli è stata appena regalata per la sua promozione. L’ha verniciata, rinnovata. E’ nei pressi dell’incrocio tra via Depretis, da anni a senso unico. E’ sulla destra, non corre, indossa il casco. Si avvicina a un pullman della ditta «Angelino srl Gran Turismo» di Caivano, un itinerario quotidiano quello del Mercedes 350: trasporta una ventina di lavoratori socialmente utili al Parco Scientifico di Lago Patria. Difficile ricostruire le fasi successive della tragedia: forse il ragazzo sbanda. Più probabilmente, è il racconto di numerosi testimoni, viene urtato da un’auto (sull’asfalto c’è infatti la traccia di una frenata e la parte sinistra della Vespa danneggiata). Alessandro cade, non riesce ad evitare le ruote e il peso del pullman. Viene allertata un pattuglia di vigili urbani. E arrivano i carabinieri del Nucleo radiomobile. L’autista piange, è sotto choc. La zona viene transennata, il traffico di autobus e auto deviato verso via Guglielmo Sanfelice. Sono le 9 e 45. Il padre di Alessandro si preoccupa, sono passate due ore da quando suo figlio è uscito con la Vespa. Va a cercarlo il fratello, Davide. E’ lui stesso a scoprire per puro caso che il cadavere sull’asfalto è quello di Alessandro. Tragica fatalità e (forse) responsabilità umane. Protestano gli abitanti e i commercianti della zona: «Un’altra vittima dell’incuria». Una settimana fa un’anziana donna fu travolta da un’auto, poi è toccato a un poliziotto. «Denunceremo il Comune», dice Annalisa Varsalona. «Qui, tra l’ossido di carbonio e il traffico si muore». Il gruppo consiliare di An chiede «strade più sicure e vigilanza più serrata».

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La Repubblica 9 luglio 2002

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