Figli di boss, rapinatori a 15 anni

Casoria. Piccoli boss crescono. In due, entrambi quindicenni, hanno bloccato un ragazzino più piccolo, appena 14 anni, e, minacciando di ucciderlo come Stefano Ciaramella, (il diociottenne di Casoria, freddato con una coltellata al cuore da due balordi di 16 anni del rione Salicelle di Afragola, perché aveva reagito alla rapina del suo cellulare) si sono fatti consegnate un paio di costosi occhiali da sole, una decina di euro e il telefono cellulare. Raffaele S., 15 anni, e Enrico G., stessa età, del quartiere napoletano di San Pietro a Patierno, cresciuti in un contesto familiare con padri camorristi e fratelli agli arresti domiciliari, hanno concluso, per il momento, la loro breve carriera criminale al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, perché sono stati bloccati dai carabinieri della caserma di Casoria, diretta dal maresciallo Enrico Giordano, qualche minuto dopo la rapina, avvenuta in via Taverna del Ferro, la strada che segna il confine tra Napoli e Casoria. La vittima, uno studente di terza media di Casoria, pochi minuti dopo aver subito la rapina, ha incrociato un’auto dei carabinieri che era in servizio nella zona. Il ragazzino ha richiamato l’attenzione dei militari a cui ha raccontato quanto aveva appena subito, descrivendo con una certa precisione, anche una sorta di identikit dei due rapinatori. Scatta la caccia all’uomo. I militari li hanno intercettati una decina di minuti dopo in una traversa isolata di via Taverna del Ferro, mentre cercavano di allontanarsi della zona. I carabinieri hanno anche recuperato tutto bottino della rapina, che è stato riconsegnato alla vittima, mentre il coltello non è stato trovato. I due minorenni, per disposizione del magistrato del tribunale dei Minori, sono stati accompagnati presso il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei di Napoli, accusati di concorso in rapina.
m.d.c. IL MATTINO 15 DICEMBRE 2005