RIVELAZIONI DI UN PENTITO A MUGNANO
Vigili del fuoco e ruspe in azione fino a tarda sera. Si scava su indicazione dei magistrati della direzione distrettuale antimafia in via San Giovanni a Mugnano, una stradina a ridosso del centro e dove sono in costruzione alcuni palazzi. Che cosa si cerca? Chi ha indicato il posto? Massimo riserbo da parte degli inquirenti. L’unica notizia confermata è il ritrovamento di un teschio e di alcune ossa. A chi appartengono? Molto probabilmente – le prime ipotesi parlano del corpo di una persona sui trenta anni – a un personaggio coinvolto nelle guerre di camorra combattute nella zona a cominciare dalla fine degli Anni Settanta, fino alle fasi più cruente dell’inizio dei Novanta e ai recenti regolamenti di conti.
Lupare bianche e scomparse apparentemente inspiegabili. Ora c’è qualcuno, un misterioso pentito, che sta dando indicazioni precise per circostanziare le rivelazioni già fatte o che verranno. Chi è il pentito? È di Mugnano? Nulla lasciano trapelare i magistrati e la polizia, che da ieri pomeriggio presidia la zona impedendo il passaggio di mezzi, persone e soprattutto di tanti curiosi.
Mugnano è stata per anni terra di confine contesa tra i clan di Secondigliano e quelli di marano e Giugliano. I gruppi locali, prima divisi tra nuvolettiani e nuova camorra organizzata, furono costretti ad entrare a far parte dello schieramento che in anni recenti ha dato vita alla cosiddetta alleanza di Secondigliano. All’inizio degli Anni Novanta, come accennato, la fase più cruenta dello scontro tra bande decise a conquistare il traffico di droga e il racket delle estorsioni nell’edilizia: venticinque morti in due anni. La guerra cominciò con l’uccisione del boss Gennaro Di Girolamo (luglio 1991) finì con il pentimento del suo nemico giurato, Giuseppe Ruocco (autunno 1993) e la presa di potere di Gennaro Amitrano, 4 anni fa a sua volta vittima della lupara bianca.
t. l.
– IL MATTINO 18 luglio 2002
