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domenica, Maggio 19, 2024
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UN PARCO URBANO PER VILLARICCA 2
La delibera approvata dalla maggioranza

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VILLARICCA.
Lo ha deliberato il Consiglio comunale lo scorso 19 Dicembre durante il quale si è anche avuto l’intervento delle forze dell’ordine per sedare gli animi dopo un’accesa discussione tra i consiglieri della maggioranza e
quelli della opposizione.
La decisione si avvale del decreto della regione (322/05) che ha instituito un bando pubblico per “Azioni di sostegno per studi ed elaborati tecnici finalizzati ali’istituzione di parchi urbani di interesse regionale”. Tramite questo bando la regione si impegna all’istituzione di parchi urbani di interesse regionale che siano parte di un complesso network di aree
protette per consentire da un lato la conservazione degli ecosistemi e, da un altro lato, volto a favorire politiche di sviluppo sociale ed economico compatibili con finalità di tutela ambientale.
La zona individuata dal comune è quella nota a tutti con il nome di Villaricca 2, più precisamente la parte della frazione villaricchese sitata nel settore sub-ovest e delimitata dalla Via Ripuaria a nord. Si apre su una piccola vallata con una
estensione di circa 100 ha e rappresenta l’estrema propaggine della collina dei camaldoli. In quest’area vi è la presenza di numerosi beni beni culturali di rilievo ma in stato di abbandono (si pensi alle architetture rurali che contribuiscono anche alla ricchezza del paesaggio), la cui salvaguardia costituisce un elemento
essenziale nel mantenimento degli equilibri territoriali e ambientali dell’intera zona.
Ci sono numerose aziende medio-piccole che si interessano prettamente alla coltivazioni arboree di frutteti misti (mele, pesche, ciliege ecc.) e alla coltivazione di vitigni con produzione di pregiato vino di falanghina. Forte è anche la presenza di cavità nate per l’estrazione di tufo e utilizzate anche da persone senza scrupoli per la sistemazione abusiva di rifiuti più o meno pericolosi e che, grazie a questo progetto, vedranno presto una sistemazione ed una bonifica.
Il progetto, oltre a prevedere il recupero ambientale della zona, prevede anche l’istituzione di “fattorie didattiche” che
serviranno a legare maggiormente i giovani alle tradizioni e culture proprie del territorio in cui vivono. Inoltre ogni recupero di questo tipo porta tutta una serie di benefici, si pensi alla ripopolazione faunistica della zona, alla possibilità di avere una diversificazione biotica che purtoppo, dato il forte inquinamento e la forte urbanizzazione, sta vedendo una drastica riduzione.
Quindi un progetto a trecentosessanta gradi che prevede il recupero territoriale-ambientale della zona, il recupero delle tradizioni, della vecchia agricoltura quali i filari, le colture e prodotti tipici (fagiolo tondino di Villaricca e pane di
Villaricca). Inoltre servirà anche ad impedire uno sviluppo sconsiderato di abitazioni urbane che deturpano e segnano irreversibilmente il territorio.



BREVE DESCRIZIONE STORICO-TERRITORIALE. Il territorio interessato dal progetto, come del resto tutto il territorio del
giuglianese, vede la forte presenza di “masserie sparse” che possono essere recuperate e gestite nell’ottica di un futuro
sviluppo turistico. Ci sono masserie di tipologia contadina e altre di maggior pregio, si veda la masseria “Regina Colei” di proprietà della Baronessa Micillo, che si trova in via Consolare Campana e che risale al 1700. La masseria era considerata la tenuta di caccia ed è circondata da un’ampia pineta.
Nelle vicinanze sorge il “Castello Belvedere” (o Molteleone) che rappresenta il più antico castello realizzato nell’area dei Campi Flegrei, esso risalente al periodo Svevo. Fu eretto per volontà di Federico II tra il 1227 el il 1229, caduto in rovina venne restaurato da
Carlo I d’Angiò fra il 1275 ed il 1277 . Il castello era utilizzato per gli svaghi venatori dei regnanti e nella zona era vietata la semina ed il disboscamento. Venne abbandonato nell’epoca aragonese e fu preferito alla Torre Caracciolo ma nel XVI
secolo, con il passaggio alla famiglia Monteleone, venne nuovamente restaurato. Oggi il castello è abitato da diverse famiglie che ne hanno ricavato diversi appartamenti salvaguardandone, per fortuna, la pianta originale. Il castello è anche
circondato da sei torri e conserva ancora le antiche decorazioni perimetrali. Oltre all’interessante architettura del Castello Belvedere vi è il mirabile “Ponte di Surriento”, opera di Ferdinando II che vi pose anche una lapide marmorea ancora oggi conservata.

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