QUALIANO: ERNEST, PENSIERI E PAROLE

«Non ero alla palestra a vedere la partita di calcio fra Italia e Ghana. Ero incuriosito dal corteo che acclamava ed incitava il nuovo capopopolo. E’ un po’ me ne vergogno. La scia ha travolto anche me. Ma in quel turbillion di emozioni elettorali, sportive ed umane che è stato questo lunedì pomeriggio (di un giorno da cani), ho pensato spesso a questa iniziativa intrapresa dai lettori di Internapoli.it. Ci ho pensato e tra i tanti pensieri che hanno occupato la mia mente, quello rivolto allo sfortunato coloured morto pochi giorni fa, è stato quello più presente. Ho pensato a lui ed alla madre terra Africa, orgogliosa e povera. Ho pensato ai suoi sfortunati e sfruttati figli. Ho pensato agli amici, ai familiari, ai conoscenti. Cosa avranno detto di Qualiano queste persone che amavano Ernest ? Cosa avrà pensato questo ragazzo quando ancora agonizzante e riverso sull’asfalto, continuava ad essere solo su questo terra ? La nostra comunità meritava un ragazzo come questo? No. Vista l’indifferenza di istituzioni, uomini, società e partiti, non meritavamo di avere fra di noi questo ragazzo. Domenica 18 giugno ci sarà la processione del Corpus Domini. Donne e uomini di questa città continueranno a darsi colpi sul petto come fanno ormai da circa 1500 anni i loro antenati. Lo fanno per espiare colpe, peccati e tentazioni. Donne e uomini di Qualiano continueranno ad invocare Dio e la sua misericordia infinita. Donne e uomini continueranno a chiedere perdono al loro Dio. E’ lo stesso in cui credeva Ernest ? Forse si. Ma non importa. Più dell’automobile egli è stato ucciso dall’indifferenza di un popolo intero».