GIUGLIANO – Stop ai lavori di stoccaggio. L’alt arriva dal Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania. L’ennesima protesta degli abitanti di Ponte Riccio (l’occupazione del Municipio di Giugliano) ha dato i risultati sperati. Con l’aria di malcontento che tira, nessuno se l’è sentita di esasperare ulteriormente le divergenze. L’ordinanza commissariale ha stabilito il fermo dei lavori alle due nuove piattaforme di stoccaggio che la Fibe stava già riempiendo di ecoballe. Non c’era nessuna autorizzazione per quei lavori. “Avevamo un accordo con il Commissariato di Governo, in base al quale otto piattaforme venivano cancellate ed una congelata fino a quando non si fosse raggiunto un nuovo accordo – spiega Tilde Adamo, presidente del Comitato civico Ponte Riccio-. Gli accordi solennemente sottoscritti appena un mese erano stati cancellati dalla Fibe che ha ripreso i lavori di stoccaggio come se niente fosse: fortunatamente le ruspe, prive di permesso, sono state bloccate”. La protesta, l’ultima di una lunga serie, era scattata mercoledì mattina. Circa centocinquanta residenti di Ponte Riccio avevano occupato il Municipio di Giugliano per opporsi ai miasmi che da mesi rendono irrespirabile l’aria. I tanfi sarebbero originati dalle due discariche Fibe e Resit, avvertiti in tutto il Giuglianese e persino ad Aversa e Parete.
Il fermo dei lavori di stoccaggio segna, per le associazioni in rivolta, “un risultato parziale”. “Resta aperta la questione della nuova discarica per la Fos in realizzazione a via Grotta dell’Olmo – sottolinea Antonio Poziello, ex capogruppo del Prc al Conisglio di Giugliano -. Noi di Rifondazione ci batteremo contro l’irresponsabilità di chi di chi, ancora una volta, in nome dell’emergenza rifiuti, pretende di sacrificare il territorio della nostra città e riteniamo folle il progetto di realizzare discariche, che sappiamo essere ‘pestilenziali’ per i miasmi che si levano, a pochi metri dalle case e dalle spiagge”. Il progetto del nuovo invaso mette in allarme gli ambientalisti e i residenti. La preoccupazione è che le numerose cave per l’estrazione di pozzolana tra Varcaturo e Licola possano essere trasformate in altrettanti immondezzai, come è già avvenuto nella zona di Tre Ponti Parete.
Attac, Rifondazione, ambientalisti, Comitato Ponte Riccio annunciano una giornata di “disobbedienza civile”. L’assessore provinciale al Lavoro, Corrado Gabriele, ha già annunciato la sua presenza. Intanto domani saranno raccolte le firme contro il nuovo sito di raccolta della fos. Cinque gli stand che saranno allestiti. Due a Varcaturo, in via Riparia nei pressi del centro Conad e in Piazza San Luca; uno a Lago Patria, presso la rotonda all’incrocio della Domitiana; l’ultimo a Licola, in via San Nullo, nei pressi del bar Champse elysee.